Tragico parto, dimessa ieri la mamma
PIOVE DI SACCO. È stata dimessa ieri mattina dall’ospedale Immacolata Concezione la ventiquattrenne che ha perso il suo primo figlio, morto poche ore dopo un parto che si annunciava poco più che una passeggiata e si è invece trasformato in tragedia. Superato il dolore fisico, dopo il tagli cesareo a cui è stata sottoposta nell’estremo tentativo di salvare la piccola creatura, la donna condivide il dramma della morte del figlio insieme al compagno, di un anno più vecchio. Sono tornati a casa, in quella casa che avevano preparato per accogliere il nuovo ospite ma dove ora regna solo un profondo dolore. E molte domande. Su tutte, se quello del figlioletto era un destino segnato, se sia stato un maledetto concatenarsi di cause inevitabili a provocarne la morte, o se vi sia la responsabilità di qualcuno. Un interrogativo a cui la coppia forse deciderà di cercare una risposta presentando un esposto in Procura.
La direzione dell’Usl 16 ha avviato un’indagine interna per far luce su quanto accaduto la sera di martedì scorso all’ospedale Immacolata Concezione. Della tragedia è stata informata anche la Procura della Repubblica: «Per certo mi risulta che non sia stato avviato alcun procedimento da parte della Procura» sottolinea il direttore sanitario Domenico Scibetta, «personalmente non ho incontrato la coppia. L’Usl ha fornito il supporto psicologico che rientra nel protocollo che si applica in casi come questo. Il dramma umano è evidente, noi per primi intendiamo far luce su quello che è successo, posto che da un punto di vista delle procedure non si ravvisano anomalie». Il decesso del piccolo è avvenuto all’ospedale di Padova mercoledì mattina: era stato trasferito al policlinico e ricoverato in Terapia intensiva, in gravissime condizioni. Durante il parto naturale aveva rischiato il soffocamento in conseguenza del prolasso del funicolo ombelicale. Il mancato apporto di sangue aveva provocato nel bimbo una grave sofferenza cerebrale.
Profondamente scosso nell’apprendere il fatto il sindaco di Piove Davide Gianella: «Chiederò una nota alla dirigenza dell’Usl sull’accaduto» sottolinea, «che vi siano o meno responsabilità, siamo di fronte a una tragedia enorme. Una cosa è certa: nessuno si inventi di sfruttare questo dramma per mettere in discussione il destino del nostro ospedale». Ed è sulla stessa linea il presidente della V commissione Sanità in Consiglio regionale Leonardo Padrin, che proprio in questi giorni deve rivedere le schede ospedaliere per la dotazione di reparti dell’Immacolata Concezione: «La mia convinzione è che Ostetricia debba essere potenziata, serve un ottimo primario e una equipe di Patologia neonatale. Non è Piove la situazione più a rischio nel Veneto, ma servono degli investimenti».
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