Trasporti, prove di futuro con il bus made in Cina

In città è arrivato in prova un mezzo della Byd, totalmente elettrico e silenzioso Con una carica fa 310 km e porta circa 80 persone. C’è un piano per la linea 88

Venerdì pomeriggio, nel deposito di via Rismondo, da un rimorchio di un tir è stato scaricato un bus totalmente elettrico, ossia senza motore termico, prodotto dall’azienda cinese Byd (Build Your Dreams), che ha la sua sede centrale a Shenzen e che di recente ha aperto un nuovo stabilimento per la produzione in Ungheria. Il mezzo pubblico, al momento solo in prova, sarà testato dagli autisti di BusItalia nei prossimi giorni.

Il bus cinese è considerato dagli addetti ai lavori un mezzo pubblico totalmente rivoluzionario nel settore del trasporto locale. Ha un’autonomia di 310 km, con una sola carica di energia, e consuma 104 Kwh ogni cento chilometri. È lungo dodici metri e può trasportare sino a 77-81 passeggeri. Ogni veicolo costa fra i 300 ed i 400 mila euro. Il bus cinese arrivato in città è dello stesso tipo di quelli che compongono la flotta da undici bus acquistata recentemente dalla GTT (Gruppo Trasporti Torinese) e dei tre mezzi comprati dalla società sempre piemontese Sun (Servizi Urbani Novara). Per quanto riguarda Torino, i bus made in China sono già in servizio sulle linee 6 (Corso Casale-Porta Nuova) e 19 (il bus che porta anche a Porta Palazzo) e stanno riscuotendo un buon successo. Sono mezzi pubblici ultrasilenziosi. Tant’è che sono dotati di avvisatori acustici per richiamare l’attenzione delle auto, delle moto, delle bici e dei pedoni che si trovano davanti, che corrono il rischio di non sentirlo arrivare.

Ma perché il primo bus elettrico cinese è sbarcato a Padova proprio in questo periodo? «La seconda linea del tram sul tragitto stazione - ospedali - Voltabarozzo non c’entra per niente», sottolinea Sandro Lollo, autista di BusItalia da oltre 25 anni. «Il Byd biancorosso, costruito a Shenzen, serve a portare avanti il progetto, già in piedi da alcuni anni, che prevede di far correre solo bus elettrici sul tragitto che va dal capolinea sud del tram, che si trova alla Guizza, sino a San Giacomo e Carpanedo. Un programma molto interessante specialmente sul piano ambientale, che viene portato avanti dai Comuni di Padova ed Albignasego, naturalmente in stretta collaborazione con la Nuova Provincia. In pratica i nuovi bus elettrici cinesi, sempre se il bando di gara sarà vinto dalla Byd, andranno a sostituire gli attuali bus della linea 88, che circolano sia a diesel che a metano. L’operazione in programma è anche appetibile perché alcuni milioni di euro a fondo perduto arriverebbero dall’Unione Europea». Insomma la Cina, anche per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale, è sempre più vicina.

Felice Paduano

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