Trasporto pubblico, si apre un tavolo tra Università di Padova e rappresentanti Udu

Amico: «Il tema del caro trasporti non può più essere ignorato». Nimis: «Trasporti urbani gratuiti per la comunità studentesca e biglietto unico regionale»

Un presidio degli studenti Udu (foto Bianchi)
Un presidio degli studenti Udu (foto Bianchi)

I rappresentanti degli studenti universitari Udu nelle ultime settimane hanno riacceso all’interno dell’Università il dibattito sulla condizione del trasporto pubblico a Padova, elaborando un questionario diffuso tra la comunità studentesca e con un’assemblea pubblica sotto il Bo e Palazzo Moroni.

Domenico Amico, coordinatore di Udu Padova, dichiara: «Pensiamo che il tema del caro trasporti non possa più essere ignorato, con abbonamenti annuali che superano i 500 euro e il biglietto arrivato ormai a 1,70 euro; inoltre, a fronte di questi aumenti di costi non si è visto però un aumento delle corse, delle tratte e della qualità del servizio. I costi dei trasporti sono diventati insostenibili per migliaia di famiglie, che tra tasse universitarie, affitti alle stelle e carovita faticano sempre più ad arrivare alla fine del mese, minando quindi l’accessibilità del diritto allo studio. Non ci possiamo più accontentare di bonus mirati e sporadici, con fondi limitati, mentre una comunità studentesca formata da ormai più di 75000 studenti, indipendentemente che siano in sede, pendolari o fuori sede, utilizza quotidianamente il trasporto pubblico. Anche la rilevanza dell’impatto ambientale è un tema molto sentito dalla comunità studentesca e incentivare il trasporto pubblico va nella direzione di una città più sostenibile».

Per questi motivi, i rappresentanti degli studenti dopo aver raccolto più di duemila risposte in pochi giorni di hanno ottenuto un tavolo con la governance dell’ateneo mercoledì 3 aprile per discutere di quali progettualità l’Università può attivare in merito.

Prosegue Marco Nimis, senatore accademico per Udu: «Sono anni che sul tema del trasporto pubblico portiamo delle chiare richieste: trasporti urbani gratuiti per la comunità studentesca e biglietto unico regionale, uniti a un incremento del trasporto notturno che abbiamo ottenuto nel 2018. Vediamo altre Regioni che hanno infatti adottato politiche simili, come l’Emilia Romagna, e crediamo che una regione come il Veneto, che tanto si vanta della sua ricchezza, dovrebbe prendere delle misure concrete per agevolare il trasporto pubblico dei suoi cittadini. Anche l’Università deve assumersi le proprie responsabilità nei confronti degli studenti che la frequentano: avere trasporti inaccessibili significa subire un ulteriore attacco sul fronte del diritto allo studio. Se l’Università vuole continuare a crescere serve anche che si interroghi su come ampliare e tutelare l’accessibilità ai servizi che la riguardano».

Conclude Nimis: «Per queste ragioni mercoledì presenteremo ufficialmente al prorettore vicario Antonio Parbonetti i risultati della nostra indagine nella speranza che l’Università sappia cogliere una sfida fondamentale come quella del trasporto pubblico gratuito, coinvolgendo i Comuni e la Regione del Veneto. Durante il tavolo, svolgeremo un presidio sotto al Bo per dimostrare che la comunità studentesca ha le idee chiare e che una progettualità sul trasporto gratuito non si può più rimandare».

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