Travaglio “Slurp” contro i giornalisti A Cortina presenta il nuovo libro e attacca la stampa dal 1994 in poi

Marco Travaglio e Giorgia Salari protagonisti al Miramonti di Cortina per “Una montagna di libri”. Il giornalista direttore del Fatto quotidiano e la giovane attrice hanno presentato “Slurp”, nuovo...

Marco Travaglio e Giorgia Salari protagonisti al Miramonti di Cortina per “Una montagna di libri”. Il giornalista direttore del Fatto quotidiano e la giovane attrice hanno presentato “Slurp”, nuovo libro e recital teatrale che parla di giornalisti e intellettuali che negli ultimi vent’anni hanno «beatificato, osannato, magnificato la peggior classe dirigente d’Europa». Travaglio inizia la sua analisi dal 1994 e da Berlusconi. «Aveva giornalisti a libro paga, quindi pretendeva certi servizietti. Ora invece con Renzi i servizietti arrivano gratis, perché il presidente del Consiglio non ha giornali». Su Berlusconi i «giornalisti servili» si concentravano sull’infaticabilità: «riusciva a fare mille cose in una volta senza stancarsi mai» o sulle «doti musicali e canore mai viste».

Dopo Berlusconi, ecco Monti, il primo di una serie di premier delle larghe intese. «Un premier che improvvisamente è appoggiato da tutti, destra e sinistra assieme» dice Travaglio «e i giornali si trovano tutti protesi verso quest’uomo. Sul loden di Monti sono state scritte intere Treccani. Lui, per il carattere schivo che aveva, era difficile da leccare, ma in cambio si è leccato il loden, il FrecciaRossa che usava per spostarsi, il cane di cui non si è mai saputo il nome».

«La Fornero» informa Travaglio «oggi fa una vita d’inferno: è perennemente sotto scorta, reclusa in casa. Quando era ministro scrissi qualcosa per mettere in risalto alcune sue manovre, ma allora lei era dipinta quasi come una ministra perfetta, come la Boschi di Renzi».

Per il periodo di larghe intese non può mancare l’accenno a Napolitano, «re Giorgio, che non si può citare nemmeno in Parlamento».

Giorgia Salari legge alcuni interventi dei Cinque Stelle in Parlamento, prontamente stoppati dal presidente del Senato Grasso ma anche dalla Boldrini, presidente della Camera: «Napolitano non si può toccare in Parlamento; Boldrini e Grasso sono i leccapiedi di Napolitano. Tutti hanno paura perché lui è il re, fa e disfa a suo piacimento. E i giornali lo applaudono». Ora c’è Mattarella: «Non parla, non intimorisce nessuno. Però tutti hanno cominciato a «leccarlo», gli stessi che prima lo facevano con Napolitano. «Sono due presidenti completamente opposti. Era giusto prima o adesso?».

È Renzi? «Un presidente del Consiglio che se fa le pagelle ai giornali è incredibile. Hai già il potere, lascia la libertà di stampa. Oggi non c’è nemmeno ipocrisia: il presidente del Consiglio viene applaudito dai giornalisti in conferenza stampa. Invece dell’applauso, non si potrebbe fargli qualche domanda?».

Marina Menardi

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