Tredici autisti si dimettono Servizio postale a rischio

il caso

Si dimettono in massa mettendo a rischio una parte del servizio postale del Nordest. Tredici autisti della catena degli appalti di Poste Italiane dopo il passaggio da un committente a un altro non hanno ricevuto neppure una mensilità dal nuovo datore di lavoro. «Poste Italiane anche a Padova si avvale di molte aziende in appalto per il trasferimento della posta da un centro provinciale ad un altro», spiega Luca Pezzolo, segretario della Uil Poste di Padova. «In questo caso al centro meccanizzato di via della Ricerca Scientifica lavorava la Ditta Geddo Roberto e Paolo srl, forte di circa una ventina di autisti. Dopo un rinnovo di appalto, è subentrata la Lid srl di Portici, in provincia di Napoli, che è risultata vincitrice con un ribasso a quanto pare di circa il 20%. Una percentuale che ci ha subito messo in allarme perché troppo inferiore ai valori medi del mercato. Ad ogni modo, secondo quando stabilito dalla legge, abbiamo trasferito da Geddo a Lid i lavoratori, concordando con loro l’uso di tutti gli strumenti per garantire un subentro senza intoppi. In cambio la società non avrebbe dovuto ritardare i pagamenti degli stipendi». L’accordo però è stato disatteso fin dal principio. «Dopo 15 giorni di attesa vana abbiamo inviato un’ingiunzione di pagamento», spiega il sindacalista, «alla quale l’azienda, nella figura del padre del titolare, ha risposto promettendo ai singoli lavoratori alcuni anticipi degli stipendi arretrati. Un gesto che ha sortito l’effetto opposto a quello desiderato: 13 dei circa 20 dipendenti coinvolti hanno deciso di dare le dimissioni pure con il nostro parere contrario. I lavoratori, dopo quasi due mesi di straordinari, si sentono traditi e non vogliono avere più nulla a che fare con la società. L’effetto è quello di mettere in discussione il servizio, danneggiando l’azienda appaltatrice e Poste Italiane. E tuttavia nulla sarebbe accaduto se Poste invece di assegnare gli appalti a chi offre sconti assurdi e oltre le possibilità del mercato, scegliesse di comportarsi in maniera responsabile a tutela del servizio che offre ai cittadini». —



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