Tribunale, Santinello nominata presidente

Il magistrato rientra nella sua città dopo aver guidato la sezione Civile ad Alessandria. «Felice di tornare a Padova»



«La mia porta sarà aperta per tutti. Cercherò di trovare sempre delle soluzioni condivise, senza far mai calare nulla dall’alto. Certo alla fine c’è sempre “un capo” che decide, ma è chiaro che gli altri possono avere idee e consigli anche migliori». Parola del nuovo presidente del tribunale di Padova, Caterina Santinello.

Condivisione

Se il programma di lavoro sarà predisposto dopo una ricognizione attenta della situazione con l’entrata in carica prevista entro i prossimi due mesi, lo spirito del suo mandato si può già riassumere in una parola: condivisione.

Il nuovo presidente torna nella città natale dopo una parentesi di cinque anni nel Palazzo di giustizia di Alessandria alla guida della sezione civile del tribunale: la sua nomina è stata votata ieri dal plenum del Csm (il Consiglio Superiore della Magistratura) dopo aver ottenuto all’unanimità il voto dalla commissione.

la carriera

Padovana doc (è figlia dell’imprenditore Aurelio Santinello, un importante costruttore di Padova), dopo il prestigioso liceo classico al Tito Livio e la laurea in Giurisprudenza sempre nella città del Santo, supera l’esame sia per diventare avvocato che per entrare in magistratura. E sceglie quest’ultima carriera, dove debutta nel 1989 come pretore del lavoro.

Nel ’92 è giudice nel tribunale civile che si occupa pure degli appelli in materia di lavoro, e torna a fare il giudice del lavoro nel 2000. Nel 2010 passa si occupa di fallimenti e coordina la prima sezione civile, mentre nel 2014 arriva la nomina a presidente della sezione civile del tribunale di Alessandria dove opera tuttora. «Torno a casa una volta al mese in macchina» spiega felice di rientrare nella “sua” città e soddisfatta per la nomina, «Ormai ho due ragazzi grandi che vanno per la loro strada». Mamma di due figli di 30 e 32 anni, è già nonna di una nipotina.

Realtà complessa

L’attende un lavoro impegnativo: il tribunale di Padova infatto è una realtà complessa.

«Manco da qualche anno» ammette il presidente, «dovrò studiare. Di regola ci sono sei mesi per valutare la situazione. So che ci sono delle scoperture, in particolare una sofferenza presente nel settore famiglia e volontaria giurisdizione con tre giudici di fatto operativi su sei» sottolinea il magistrato, «Padova è sempre stato un tribunale con un grande carico di lavoro rispetto al numero dei magistrati effettivi. C’è una sproporzione anche rispetto ad Alessandria dove sono attualmente. Un esempio: nel settore fallimentare c’è lo stesso numero di magistrati, ma si tratta di due realtà molto diverse».

Tutti i “numeri”, sia nel penale che nel civile, saranno analizzati attentamente nei prossimi mesi.

«Tra aprile e maggio dovrà essere predisposto il nuovo programma triennale, cioè il documento organizzativo generale 2020-2022 che riguarda tutto il personale del tribunale, dai magistrati agli amministrativi» osserva. Ecco perché «farò riunioni con tutti i presidenti di sezione e non soltanto. Voglio sentire i magistrati e cercherò di avere sempre le porte aperte per ascoltare le esigenze di tutti. E per trovare soluzioni condivise». —



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