Trivelle, il presidente della Corte Costituzionale: "Ogni cittadino deve votare"

Paolo Grossi invita gli italiani a partecipare al referendum di domenica 17 aprile, ricorda che "il voto fa parte della carta d’identità del buon cittadino”. Andrà a votare e sceglierà "le buone ragioni del no" il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Beppe Grillo invece raccomanda: "votate sì, sulla fiducia"
Paolo Grossi, presidente della Corte Costituzionale
Paolo Grossi, presidente della Corte Costituzionale

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ROMA. Voto sì, voto no. Molti sono i dubbi sul referendum che si terrà domenica prossima, 17 aprile. E poco si conosce delle motivazioni dei due fronti. Ma se qualcuno, come il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, non sa ancora se andare a votare o meno, il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, invita gli italiani alle urne: “Si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto”. Grossi ricorda che partecipare al voto “fa parte della carta d’identità del buon cittadino”.

Il monito del presidente della Consulta arriva dopo le affermazioni del ministro Galletti che, questa mattina a Bologna, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’accademia nazionale di Agricoltura, inizialmente non ha sciolto le riserve sulla sua scelta. Poi, sollecitato da più parti ha dichiarato: "La mia risposta è che andrò a vorare e sosterrò le buoni ragioni del no". Pieno appoggio da parte del ministro anche per chi sceglierà di non recarsi alle urne: ""Ho sempre ritenuto tutte pienamente legittime le posizioni in campo nel referendum sulle trivellazioni, compresa quella di chi sceglierà l'astensione puntando al mancato raggiungimento del quorum".

Trivelle, presidente della Consulta: ''Al referendum si deve votare''

Il ministro, poi, ha rassicurato che gli impatti ambientali non saranno una preoccupazione italiana: “Abbiamo le norme più sicure sulle trivellazioni al mondo, non dobbiamo trasformare questo in un tema ideologico. Il problema non è quello di estrarre il petrolio, ma di consumarne sempre meno e noi siamo impegnati su questo".

Il referendum sulle trivelle in 60 secondi

"La gente non lo capisce ma l'unica cosa da fare è andare a votare sì, sulla fiducia". Non ci sono dubbi sulla linea adottata da Beppe Grillo che torna a lanciare un appello agli elettori. Per il leader del M5s, il referendum del 17 aprile non ha nulla a che fare con la politica:  "É una questione culturale. Dobbiamo chiederci che tipo di società vogliamo entro 30-40 anni", spiega Grillo. 

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