Troppa confusione, il ristoratore alza le mani sui figli dei clienti

BORGORICCO. La festa di compleanno al ristorante è finita tra minacce di denuncia e polemiche su YouTube. I genitori di un ragazzino di seconda media sono infuriati con il titolare della trattoria Barison di Sant’Eufemia, che domenica ospitava il pranzo di un gruppo di 40 adulti e una decina di bambini dai 2 ai 13 anni riuniti a festeggiare i 50 anni di un cliente abituale del locale.
I genitori sostengono che il ristoratore avrebbe picchiato il figlio e altri tre ragazzini, schiaffeggiandoli e prendendoli a pedate perché continuavano a disturbare e a dare fastidio. «Se facevano tanto chiasso», dicono i genitori, «poteva avvisarci e ci avremmo pensato noi. Non si alzano le mani sui figli degli altri».
L’episodio sarebbe successo verso le 16,30, quando la festa del neo 50enne vigontino volgeva al termine. Uno dei ragazzini, usciti a giocare nel giardino del locale, è rientrato di corsa urlando. «Aveva lo stampo di un ceffone in faccia, gli altri 3 ragazzini hanno raccontato che erano stati schiaffeggiati e presi a pedate», denunciano i genitori.
Qualcuno non ha mancato di lasciare una recensione velenosa su YouTube. Una segnalazione telefonica dell’accaduto è stata fatta alla stazione dei carabinieri di Pionca di Vigonza, ma al momento non risultano denunce nemmeno a Campodarsego e a Cadoneghe, gli altri due comuni di provenienza delle famiglie.
Il titolare della trattoria dice di essersi subito scusato con i diretti interessati e si giustifica: «Erano due ore che quei ragazzini, indisturbati, ne combinavano di tutti i colori dentro e fuori dal locale. Non si riusciva neanche più a lavorare. Quando due di loro ne hanno combinata un’altra nel cortile, a uno ho dato uno schiaffetto sulla nuca e una pedata: era più alto di me, correva come un matto; è per questo che era rosso in faccia, non certo per un ceffone che non gli ho mai dato. Comunque mi è spiaciuto molto anche per il mio cliente, il festeggiato. I genitori si sono rivolti a lui protestando ed io mi sono scusato con tutti loro».
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