Troppe tasse in scadenza Impossibile pagare

Aziende e contribuenti stretti nella morsa della crisi e costretti a far slittare i pagamenti e a pagare sanzioni. Lo dichiara il 40% dei commercialisti (su un campione di cento professionisti): la maggior parte dei loro clienti non dispone delle risorse per far fronte ai versamenti per le tasse in scadenza nella seconda parte dell’anno, e quindi ritarderà i pagamenti e si farà carico delle sanzioni contribuenti, per mancanza di liquidità.
Tra le imposte destinate a slittare, la più importante è quella per il pagamento dei secondi acconti Irpef ed Irap, scaduti un paio di giorni fa. Questo significa che i padovani dovranno sborsare più soldi, nei primi mesi del 2013, in modo tale da onorare anche le sanzioni previste dal pagamento ritardato.
Il dato, drammatico soprattutto per le ricadute economiche, emerge da una recente indagine effettuata dall’Ufficio studi dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Padova su 100 dei 1.600 iscritti e divulgata durante l’ultima assemblea provinciale della categoria che si è tenuta nella sala convegni dell’Hotel Piroga. Nel corso della medesima ricerca è emerso che il 29% dei commercialisti sostiene che la propria clientela dovrà fare ricorso al credito per pagare la seconda ondata d’imposte di fine anno, mentre solo il 28% dichiara che questi riusciranno a pagare ugualmente, anche se i nuovi pagamenti a valanga incideranno non poco sulla chiusura del bilancio.
L’indagine ha toccato anche altri temi importanti. Ad esempio, i professionisti intervistati hanno dato risposte anche sulle previsioni fiscali per l’anno prossimo e su «cosa chiederebbero a Babbo Natale». Alla prima domanda il 45% ha risposto che nel corso del 2103 si aspetta una riduzione delle imposte, anche se, nello stesso tempo c’è la convinzione che l’esito delle elezioni politiche di primavera non muterà lo scenario politico-economico del Paese. Il resto dei contribuenti, poi, spera vivamente in una riapertura in tempi brevi del credito e anche in una ripresa dei consumi, considerata da tutti la condizione essenziale per favorire la crescita. Infine, una fetta consistente degli intervistati ha sostenuto che è fondamentale una riduzione massiccia della spesa pubblica, ed è opinione diffusa che nel corso del 2013, all’interno dell’Ue, il gap tra Paesi deboli e forti, non sarà superato. Sintetico, ma ugualmente significativo, il commento finale del presidente uscente dell’Ordine, Tiziana Pradolini, che, il primo gennaio, cederà il posto a Dante Carolo. «L’accavallamento delle scadenze fiscali i è sempre stato un grave problema» osserva Pradolini «ma ora siamo in piena emergenza. In mancanza di liquidità molti rinviano i versamenti». All’assemblea sono intervenuti anche i docenti universitari Enzo Mario Napolitano, Giampaolo Prandstraller e Sabina Sterzi. «I commercialisti, hanno ragione» sostiene quest’ultima «ci sono troppi adempimenti fiscali».
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