Troppo vecchi per poter avere un cane

ESTE. Troppo anziani per adottare un cagnolino. C’è amarezza per quanto è capitato a due coniugi di Este, 73 e 68 anni, che recentemente hanno perso il loro cane e hanno cercato – invano – di adottarne uno nei due canili di Merlara e Monselice.
A raccontare l’episodio è Serena, figlia della coppia: «Qualche settimana fa è morto il cane “storico” dei miei genitori, un bastardino che ha passato con loro dieci anni di vita e al quale erano molto legati. Proprio per non far mancar loro la compagnia di un animale, mia sorella si è recata a Merlara per adottare a loro nome un altro animale». Al rifugio “Val di Maso” è tuttavia arrivato il primo “no”: «Vista l’età dei miei genitori, ci è stata offerta l’adozione di un cane di tre anni. Abbiamo declinato l’offerta, perché volevamo per mamma e papà un cucciolo da allevare sin da piccolo».
Il secondo diniego è arrivato in piazza a Este, dove nei fine settimana si sistema un’associazione che collabora con il canile di Monselice: «Anche qui i volontari ci hanno confermato che i miei genitori, vista l’età, non avevano i requisiti adatti ad accogliere un cucciolo. Abbiamo fatto presente che i due genitori non erano poi così vecchi, e che peraltro ci sono cinque figli e undici nipoti pronti ad accogliere l’animale in caso di malaugurata disgrazia o di problemi. Nulla da fare!». Il terzo “no” è arrivato al canile “Chiara Locrati” di Monselice: qui si sono presentati personalmente i due coniugi.
«Si sono sentiti mortificati» chiude la figlia «Non critichiamo i canili, bensì questa norma che ci pare ingiusta. Potevamo benissimo evitare di dire che il cane era per due anziani, ma abbiamo voluto essere chiari sin dall’inizio. L’alternativa è stata quella di comprare il cane attraverso un annuncio sul giornale: ora hanno di nuovo un cagnolino che scorazza per casa e giardino. E per fortuna che si reclama sempre l’esigenza di padroni per i cani ospiti dei canili...», è l’amare conclusione della donna.
Dalle due strutture di Merlara e Monselice arriva una spiegazione. «Premesso che probabilmente in questa situazione siamo stati troppo restrittivi e abbiamo dato un giudizio sbrigativo all’utente, e che sono disposto a incontrare personalmente i due coniugi» spiega Gianfranco Fanton, presidente dell’associazione Leudica che gestisce il parco zoofilo a Merlara «è normale mettere dei paletti, che non esistono solo per proteggere il cane. Pensiamo infatti ai rischi che può correre una persona anziana nel crescere ed educare un cucciolo, che magari col tempo raggiunge una prestanza fisica notevole: una corsa, un salto, un gioco vivace del cagnolino possono causare una caduta al padrone. In linea di massima, tuttavia, quando a sostegno dell’anziano c’è una famiglia siamo propensi all’affidamento».
Sulla stessa linea onda è Antonella Bergamin del canile di Monselice: «Di solito affidiamo i cani a seconda di chi ci sta davanti. Un cucciolo ha bisogni diversi da un cane che ha 3-4 anni di vita: deve correre, saltare, giocare e non sempre un anziano può garantire questi bisogni minimi. Non impediamo a un anziano di avere un cane, cerchiamo solamente di affidargli un animale che sia vicino alle sue caratteristiche e che si veda assicurate certe esigenze». Ma non solo: «Purtroppo per ogni cucciolo che arriva in canile, arrivano due cani “anziani”: cerchiamo di dare anche alle bestiole più vecchie l’opportunità di uscire da qui, esattamente come quelli più giovani». Il caso è stato segnalato anche alla redazione di “Striscia la Notizia” e all’inviato “amico degli animali” Edoardo Stoppa, che si sono riservati di verificare l’accaduto.
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