Trovato un corpo in lungargine Isonzo: è il cadavere del giovane scomparso

PADOVA. Un cadavere è stato trovato attorno alle 19 in lungargine Isonzo, al Bassanello a Padova. È il corpo di Stefano, il giovane di 17 anni che era scomparso mercoledì scorso ad Albignasego. In casa aveva lasciato un biglietto trovato nella sua camera dai genitori: «Voglio farla finita, voglio annegarmi».
Il triste epilogo delle ricerche era atteso, perché il biglietto non lasciava presagire un esito migliore. La conferma è arrivata dopo quasi due giorni di ricerche da parte dei vigili del fuoco e della Protezione civile. Un epilogo che comunque lascia nello sgomento una famiglia normale, apparentemente senza alcun problema, che abita a Albignasego. Nel suo biglietto il giovane aveva scritto che era «stanco di vivere» e aveva accennato all’«incertezza del futuro» come uno dei motivi che l’hanno spinto a farla finita.
Aveva mani e piedi legati. Stefano si sarebbe dovuto recare a scuola, mercoledì mattina, e aveva salutato i familiari alle 7: loro erano usciti prima di lui. Quanto sia rimato a casa, non si sa. Di certo è uscito con lo zainetto sulle spalle, lasciando però i libri in camera. È salito sulla sua moto enduro ed è arrivato al ponte del Bassanello, con una lunga corda. Probabilmente si è legato mai e piedi e ha usato lo zainetto come zavorra, riempiendolo di oggetti pesanti, per essere sicuro di immergersi e di non riuscire più a risalire in superficie. E stato incredibilmente lucido e meticoloso nel pianificare il suo addio alla vita.
Gli amici: "Un ragazzo bravo a scuola e tranquillo". Fino a ieri la speranza negli amici non si era spenta, non si spiegavano cosa potesse essere successo al loro amico. «È un ragazzo molto intelligente, bravissimo a scuola, dove ha la media dell’otto. Non ci ha riferito alcuna preoccupazione, era sereno», aveva detto un compagno di classe. Caratterialmente tranquillo, a volte silenzioso, ma comunque un ragazzo estroverso e simpatico, con la passione per le moto. Così lo descrivono gli amici.
Stava preparando la festa di compleanno. Tra pochi giorni sarebbe stato il compleanno di Stefano, che avrebbe compiuto 18 anni. «Aveva già organizzato la festa insieme a un amico alla discoteca Showroom. Sabato sera invece c’eravamo trovati in centro, in piazza dei Signori. Era tranquillissimo, come sempre». Il diciassettenne aveva lasciato una lettera dove parlava di “incertezza del futuro”. «La lettera è lunghissima e scritta al computer», riferisce un’altra amica.
L'ultimo messaggio su Facebook. Il giovane alle 21.23 della sera precedente alla scomparsa aveva scritto sulla sua pagina Facebook un post con una citazione dal "De Rerum Natura" di Lucrezio: «Che cos’è la realtà? Cos’è che vediamo ogni giorno?». Attraverso una serie di ragionamenti il post spiegava che tutto è formato da piccole particelle: «Ogni persona, oggetto, animale, alla fine è sempre composto dalle stesse particelle e l’unica cosa che cambia è il modo in cui si aggregano», continuava il post «Se ci penso nel complesso non distinguo nessuna persona, oggetto, animale». Infine la conclusione secca, come una pugnalata: «Morto o vivo non cambia, ci saranno sempre gli stessi elementi, solo aggregati in modo diverso».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova