Truffa del falso incidente, le spillano anelli e orecchini
Vittima una sessantenne di Correzzola. Le autrici del raggiro sono state arrestate dalla Polizia: hanno 35 e 28 anni. La donna ha consegnato gli ori pensando di pagare l’avvocato per il padre

La Polizia di Stato di Padova ha arrestato due donne di origine napoletana, responsabili di un tentativo di estorsione ai danni di una sessantenne residente a Correzzola.
Le due, di 35 e 28 anni, sono state bloccate in flagranza di reato dagli agenti della Squadra Mobile, intervenuti nell’ambito di un’operazione mirata contro le truffe agli anziani.
L’episodio risale a venerdì scorso, quando la vittima ha ricevuto una telefonata da un uomo che si è spacciato per un colonnello dei carabinieri.
Con voce ferma, l’uomo ha riferito come l’anziano padre della donna avesse investito in maniera molto grave una donna incinta di otto mesi.
Approfittando dello stato di agitazione della signora, il finto ufficiale ha poi insistito affinché il marito si recasse immediatamente all’ospedale di Padova per assistere il suocero, lasciando così la donna sola in casa con la nipotina di cinque anni.
Subito dopo, un altro complice, che si è presentato come l’avvocato d’ufficio del padre, ha contattato la sessantenne chiedendo una somma di 12 mila euro per evitare il carcere al genitore.
Al rifiuto della donna, che ha spiegato di non avere quella cifra in casa, il falso legale ha chiesto gioielli e monili in oro come garanzia.
A ritirare il tutto ci avrebbero pensato due collaboratrici del fantomatico avvocato che si sarebbero recate direttamente a domicilio.
In preda al panico e convinta della gravità della situazione, la vittima del raggiro ha raccolto in una busta vari oggetti preziosi, tra cui due fedi, anelli, collane, bracciali e orecchini.
Poco dopo, come da copione, una delle due truffatrici si è presentata alla porta per ritirare il pacco. Quando la truffa stava per compiersi, ecco che a guastare la festa ci hanno pensato gli agenti della Squadra Mobile, che nel frattempo erano stati avvertiti e che avevano monitorato la situazione.
Oltre a bloccare la truffatrice incaricata di ritirare i preziosi, hanno fermato anche la complice che attendeva in auto con il ruolo di “palo”. Le due donne sono state immediatamente condotte in Questura.
La principale responsabile, una trentacinquenne con precedenti specifici per truffa, è risultata essere già sottoposta alla misura dell’obbligo di dimora in un comune del napoletano, che ha violato per portare a termine il raggiro.
La sua complice, una ventottenne incensurata, è risultata estranea a precedenti penali ma coinvolta attivamente nel piano criminoso.
Dopo gli accertamenti di rito, entrambe sono state arrestate con l’accusa di tentata estorsione aggravata e trasferite nella casa circondariale di Verona, a disposizione della Procura della Repubblica di Padova.
L’operazione rientra nell’impegno costante della Polizia nella prevenzione e nel contrasto alle truffe, fenomeno che continua a colpire in particolare le persone anziane, spesso più vulnerabili e facilmente raggirabili.
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