Truffa via Postepay Va sotto di 3.300 euro per vendere l’auto

SELVAZZANO. La truffa in voga al momento è quella in cui è il venditore a venire gabbato, finendo con il versare lui i soldi al finto acquirente.

L’ultima in ordine di tempo arriva da Selvazzano, dove un uomo di 52 anni aveva posto in vendita su un sito internet la propria auto, al prezzo di 3. 300 euro.

Lo ha contattato un possibile acquirente, che i carabinieri hanno identificato nel 25enne P. P. , residente a Roiate, in provincia di Roma. Ebbene, il giovane si è mostrato interessato all’acquisto e propenso a pagare subito la cifra, attraverso una strana operazione: ha dato un appuntamento telefonico al venditore di Selvazzano, chiedendogli di raggiungere lo sportello Atm di un ufficio postale, facendogli inserire il proprio bancomat e convincendolo che così facendo gli avrebbe accreditato i soldi direttamente sul conto. Per farlo, doveva digitare una serie di numeri, che il giovane gli ha detto essere dei codici di attivazione del bonifico che gli stava per fare. Gli ha detto quindi di digitare l’importo e di cliccare invio. Altro che soldi sono arrivati al 52enne di Selvazzano: il denaro è sparito dal suo conto corrente ed è finito sulla carta Postepay del romano.

La serie di numeri non era certo un codice di attivazione, bensì il numero della sua carta prepagata. Invece di fargli un bonifico, si è fatto accreditare lui i soldi. Quando poi il venditore ha controllato le transazioni, si è accorto del segno “meno” sul conto, comprendendo così di essere stato vittima di un raggiro e ha sporto denuncia.

Le denunce di questa nuova truffa si fanno sempre più frequenti: i finti compratori convincono il venditore ad arrivare a uno sportello delle Poste, fingendo appunto di ricaricare il loro bancomat con questi fantomatici codici di attivazione, che a volte dicono servano per far arrivare il bonifico, altre per far giungere un vaglia postale. E scelgono le Poste perché a differenza delle banche, non concedono un lasso di tempo per revocare i bonifici. Difficile ritornare in possesso del denaro: i truffatori svuotano immediatamente le carte, che risultano intestate a prestanome nullatenenti. ––

CRI. S.

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