Mai così tanti turisti a scoprire la città: «Quota 2 milioni adesso è a un passo»

Superato il primato del 2019: agosto il mese più difficile. A fare la differenza l’incremento del primo trimestre

Luca Preziusi
La Cappella degli Scrovegni, turismo in aumento a Padova
La Cappella degli Scrovegni, turismo in aumento a Padova

Padova sbaraglia tutti i record di turisti, superando il primato stabilito l’anno prima della pandemia e puntando dritta ai 2 milioni di presenze. Dai numeri pubblicati dall’ufficio statistiche della Regione, emerge come nel 2024 la città del Santo abbia ospitato oltre 1,7 milioni di persone, mentre nei precedenti 12 mesi erano state poco più di 1,6.

Nel 2019, mentre Padova era in rampa di lancio grazie alla candidatura di Urbs Picta come patrimonio Unesco, erano circa 10 mila in più.

Poi è arrivato il Covid e i numeri sono inevitabilmente scesi, ma la proclamazione nel 2021 tra i siti protetti ha rimesso in marcia il territorio, che ora inizia a raccogliere i risultati anche grazie ad un massiccio investimento di oltre 800 mila euro all’anno in promozione: «In definitiva questi dati confermano che Padova si sta caratterizzando sempre più come una forte meta turistica» commenta l’assessore al turismo, Andrea Colasio «e l’obiettivo sempre più perseguibile è quello di superare nei prossimi tre o quattro anni il muro dei 2 milioni».

I NUMERI

Il primo dato che traspare immediatamente dalla comparazione tra le dinamiche turistiche del 2024 e quelle degli anni precedenti è che, per quanto concerne le presenze, Padova ha toccato il punto più alto. Nei 12 mesi sono stati registrati 7,1% in più di turisti, arrivati soprattutto per visitare la Cappella degli Scrovegni e i cicli di affreschi. Il 53,8% è costituito da presenze di italiani, pari a 949.403, mentre gli stranieri sono 815.596.

La crescita in totale però è trainata principalmente dall’incremento delle presenze di stranieri (+10,1%), rispetto agli italiani che comunque sono aumentati (+4,7%). Analizzando gli arrivi, c’è un valore pari a 826.435 persone, con un aumento rispetto all’anno precedente pari al 6.9%.

Anche in questo caso, il ruolo preponderante se lo prendono i turisti che arrivano dall’estero con un +9,4%.

I PERIODI MIGLIORI

Disaggregando il dato mese per mese, tra arrivi e presenze si registrano fenomeni interessanti legati al “meteo”. I primi 3 mesi dell’anno sono infatti caratterizzati da una fortissima crescita degli arrivi di stranieri in città, pari rispettivamente a +24.6% (gennaio), +40.5% (febbraio) e +34.1% (marzo).

Gli italiani arrivano invece in massa a Padova tra aprile e maggio, con un +10.2% e con +16.6%. Il mese più sofferente resta agosto, con i numeri che scendono vorticosamente. Non è quindi ancora una meta estiva, nonostante si stia lavorando per tenere aperto tutto il più possibile e su un ritorno alla Padova delle acque più navigabile.

Stimando però il complesso degli arrivi, comprensivo sia degli italiani sia degli stranieri, è confermato il trend di crescita sia del primo trimestre sia del mese di maggio e di giugno. Stanno crescendo le visite nei musei civici Eremitani, a Palazzo della Ragione, ma a richiamare i turisti sono anche le tante (e sempre più di alto livello) mostre che arrivano ogni anno in città.

LA PROVINCIA

Se si considera anche il turismo delle Terme, si comprende come collegare Padova città d’arte con i Comuni termali può essere il segreto del successo dell’intero territorio. Abano, per esempio, supera addirittura la città del Santo come totale di presenza (sopra 1, 8 milioni), ma anche Montegrotto fa bene con i suoi 708 mila turisti.

Sommando tutto e strizzando l’occhio anche ai Colli Euganei, è facile comprendere come bisognerebbe ragionare insieme sull’offerta: «L’obiettivo sarà conseguibile solo all’interno di una grande strategia politica di valorizzazione culturale e di marketing turistico dall’altra» chiude Colasio «e va portata a termine la costruzione del sistema museale cittadino, potenziando anche realtà minori, ma che minori poi non sono.

Così come si dovrà contare nella politica di investimento e di marketing e di promozione, che hanno visto investire 800 mila euro all’anno con spot e promozione sulle principali rete nazionali».

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