Turni di lavoro festivo Fumata grigia alla Carraro

Fumata grigia alla Carraro Group di Bronzola di Campodarsego. Due giorni fa è andato in scena l’atteso incontro tra le parti sociali, per arrivare all’intesa definitiva per assicurare il ciclo continuato della produzione. Un accordo volto ad aumentare i volumi complessivi di produzione, legato a doppio filo all’estensione dei turni di lavoro anche al sabato e alla domenica. Per Cgil, Cisl ed Uil erano presenti Evaristo Agnelli ed Antonio Silvestri, della Fiom, Gianni Castellan e Massimo Sartori, della Fim e Michele Crepaldi, della Uilm. Il Gruppo Carraro, invece, era rappresentato da Mario Sgobbi e da Patrizia Canovese. La trattativa è andata avanti parecchie ore, ma l’accordo sembra ancora lontano: la riunione è stata aggiornata a martedì prossimo. «Gli scogli da superare sono essenzialmente tre», spiega il segretario provinciale della Fim-Cisl, Gianni Castellan, «una parte degli investimenti già decisi dall’azienda, che produce assali specialmente per l’export, va destinata anche al rinnovamento dei mezzi di produzione che si trovano all’interno dello stabilimento Drive Tech di Campodarsego. Il lavoro supplementare, che bisognerebbe fare di sabato e domenica, dovrà essere retribuito in modo adeguato, anche in base alle normative previste all’interno del contratto nazionale dei metalmeccanici. Per lavorare, infine, a ciclo continuo, sarà necessario assumere, almeno, altri venti dipendenti rispetto ai cinquecento attuali. Queste sono le clausole più importanti che dovranno essere sottoscritte dalla controparte per arrivare all’accordo finale in base al mandato che abbiamo ricevuto, già oltre un mese fa, dai lavoratori riuniti in assemblea. In caso contrario saremo costretti a fare marcia indietro rispetto al clima positivo che c’era all’interno dell’azienda quando non era partita ancora la trattativa vera e propria». Immediata la risposta del patròn dell’azienda padovana, che ha uno stabilimento anche in India. «Nonostante le difficoltà iniziali, io rimango ottimista», sottolinea Mario Carraro, non più presidente del gruppo guidato ormai dal figlio Enrico, «nella nostra azienda ci sono sindacalisti responsabili e preparati. Sono convinto che arriveremo a un accordo. D'altronde mai come in questa situazione economica è necessario superare le eventuali rigidità sindacali. Il ciclo continuo è una scelta produttiva necessaria se non si vuole che il Paese continui ad andare a fondo. «Il lavoro no stop per tutta la settimana è già una realtà, da alcuni mesi, in altre due aziende del gruppo». Si lavora sette su sette negli stabilimenti di Poggio Fiorito, in provincia di Chieti ed a Maniago, in provincia di Pordenone. Nello stabilimento di Rovigo, invece, proprio nelle settimane passate, è stato raggiunto un accordo sul premio di risultato.
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