Tutti i negozi aperti per il 25 Aprile Sindacati in sciopero

Le grandi catene di supermercati hanno deciso: si lavora Shopping anche il primo maggio. E la Cgil proclama lo stop
SALMASO - OVIESSE, PAM E UPIM APERTI
SALMASO - OVIESSE, PAM E UPIM APERTI

Niente Festa della Liberazione, il prossimo 25 aprile, per quasi tutte le commesse e le cassiere dei negozi, dei supermercati e dei centri commerciali. Rispetto all’anno scorso le aperture saranno ancora di più perché la festa, che celebra la liberazione dal fascismo e dal nazismo, capita di sabato e, quindi, nessuno è disposto a perdere le buone entrate che, di solito, si verificano proprio in questo giorno della settimana.

Alzeranno le serrande anche i 50 negozianti di sotto al Salone. Tra i supermercati con le serrande alzate anche quelli della Despar, Conad, Famila, Alì Market, Pam. Aperti, ad esempio, anche il Despar di piazzetta Conciapelli, che sei mesi fa voleva chiudere perché c’era troppo degrado e il Despar in franchising di via Tiziano Aspetti all’Arcella.

Pochissime, invece, le attività commerciali aperte previste per venerdì Primo Maggio, Festa dei Lavoratori, anche se il calendario definitivo delle aperture non è stato ancora comunicato ufficialmente. Saranno chiusi tutti i supermercati del Gruppo Alì e della Lega Coop, mentre alcuni Pam resteranno aperti anche per tutta la giornata. Come, ad esempio, il Pam di piazzetta Garzeria, davanti al Pedrocchi.

Come già accadde l’anno scorso, poi, dovrebbero restare aperti anche gli IperLando di Conselve, Camposampiero e Cittadella. In definitiva per i lavoratori del commercio, quasi tutte donne, non ci sarà la possibilità di andare in piazza per partecipare alla Festa della Liberazione, mentre quasi tutti potranno o andare in piazza dei Signori a festeggiare, assieme ai sindacati, la festa del lavoro oppure andare al mare, specialmente se ci sarà il sole.

A proposito di sindacati confederali, ancora una volta la Filcams-Cgil, a livello nazionale, ha già proclamato due giornate nel settore del terziario sia per il 25 Aprile che per il Primo Maggio. «Uno sciopero sacrosanto perché tutela tutte le lavoratrici che decideranno di restare a casa sia nella giornata della Festa della Liberazione, sia nella Festa del Lavoro» osserva Cecilia dè Pantz, segretaria provinciale della Filcams. «In pratica anche chi riceverà dall’azienda l’ordine scritto di andare al lavoro, come è stato scritto già in diverse sentenze dei Tribunali italiani, con lo sciopero già proclamato potrà starsene tranquillo a casa senza il timore di incappare in un provvedimento disciplinare».

Giudizio che, seppure con un’angolazione diversa, viene ribadito anche dalla Uiltucs. «D’altronde è già scritto nel contratto nazionale di lavoro che una commessa può benissimo non andare al lavoro, in una giornata festiva, anche se il supermercato resta aperto» dice Fernando Bernalda, segretario della Uiltucs. A muso duro anche il commento di Fabio Paternicò, sempre della Uil. «Sia il 25 Aprile che il Primo maggio sono feste radicate nella memoria storica del nostro Paese».

Felice Paduano

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