Udienza Mauro Guerra, lo sfogo della mamma: "Si processi chi l'ha ucciso"

Il ragazzo di Sant'Urbano morì per un colpo di pistola di un carabiniere durante un trattamento sanitario obbligatorio
A destra Mauro Guerra
A destra Mauro Guerra

ROVIGO. Entrerà nel vivo il 18 luglio il processo per l’omicidio di Mauro Guerra, il trentaduenne di Sant'Urbano ucciso da un colpo di pistola il 29 luglio 2015 mentre fuggiva da un trattamento sanitario obbligatorio.

Mercoledì mattina, in Tribunale a Rovigo, si è tenuta l’udienza filtro alla presenza del pm Fabrizio Suriano, della difesa (era presente anche Marco Pegoraro, il maresciallo che sparò al giovane e che ora è accusato di eccesso colposo di legittima difesa, difeso dal legale Stefano Fratucello) e dei famigliari della vittima, che si sono affidati agli avvocati Fabio Pinelli e Alberto Berardi.

Processo Guerra, la mamma: "Processano mio figlio e non chi l'ha ucciso"

I legali dei Guerra hanno criticato formalmente la derubricazione del capo d’imputazione da omicidio volontario a eccesso colposo di legittima difesa, chiedendo anche l’incompetenza del giudice e il trasferimento del giudizio alla Corte d’Assise.

Istanza, questa, respinta dal giudice Raffaele Belvederi.

In un tribunale che ha visto in mattinata misure eccezionali di sicurezza, a sostegno della famiglia Guerra si sono presentate una quarantina di persone tra amici di Mauro, parenti, membri di associazioni umanitarie e ultras. Dure le parole di Giusi Businaro, mamma di Mauro, critica verso la strategia della difesa che ha più volte ribadito la pericolosità del trentaduenne: «Oggi si processa Mauro e non il carabiniere che l’ha ucciso».

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