Ultimo viaggio “low cost” per il caro estinto

Giovanissima apre un’impresa funebre e lancia il funerale a prezzo fisso: «Essenziale ma dignitoso»

SANT’ANGELO DI PIOVE. Si parla molto, e a ragione, del costo della vita. Ma anche quello della morte sembra diventato un problema. Perché sarà anche l’ultimo, ma in tempo di crisi non c’è viaggio che tenga. E allora anche l’estremo saluto diventa “a misura di portafoglio”. Prende piede anche nel Piovese il funerale “low cost” con «servizi funebri a partire da 1.450 euro».

Così recita il cartello affisso da qualche giorno alla vetrina dell’impresa di onoranze funebri “Antenore”, in piazza IV Novembre. L’agenzia, la prima nel capoluogo, ha aperto i battenti da un mese, e già si mette sul mercato con proposte competitive per vincere la concorrenza. A gestire l’ufficio una giovanissima imprenditrice: Ester Vanuzzo, 22 anni, residente a Saonara.

L’agenzia, presente anche ad Abano Terme e Villafranca Padovana, offre un servizio a “prezzo fisso”, concordato, che garantisce ai clienti una tariffa minima, per una cerimonia «essenziale ma dignitosa».

Il prezzo base è di 1.450 euro (per la sepoltura a terra) e comprende stampa e affissione degli avvisi di lutto; auto funebre per il trasporto dall’ospedale alla chiesa fino al cimitero; cassa mortuaria in legno di abete; una composizione floreale standard per il cuscino funebre e il disbrigo delle pratiche funerarie.

Se si sceglie la tumulazione in loculo, invece, il prezzo minimo parte da 1.700 euro. La bara infatti deve essere necessariamente in zinco, e questo ne fa crescere il costo. Dal prezzo base sono esclusi i fiori e le tasse amministrative comunali, che ovviamente variano da paese a paese.

Una soluzione “basic”. Dove di fatto non manca nulla. «L’agenzia ha voluto dare la possibilità alle persone di risparmiare, ricevendo comunque un servizio essenziale ma dignitoso, professionale e di qualità», spiega la giovane affiliata. «L’attività ha aperto da appena trenta giorni, ma c’è già chi si è rivolto all’impresa chiedendo un funerale a “prezzo fisso”. Gli stessi», assicura, «si sono detti molto soddisfatti del servizio».

Se è vero che il settore delle pompe funebri non conosce crisi, di certo non si può dire lo stesso per i clienti, che sempre più spesso sono costretti a guardare al portafoglio. Anche per le esequie. «L’iniziativa è nata per andare incontro alle esigenze della famiglia del defunto», spiega la giovane, «perché al dolore causato dalla perdita dei propri cari non si debba aggiungere anche una spesa da capogiro per celebrarne le esequie».

In tempi duri come gli attuali, parlare di “caro” estinto non sembra più solo un gioco di parole. Ma un triste dato di fatto.

Martina Maniero

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