Un biglietto senza ritorno e una coppia da 50 mila fan

I padovani Luca Pezzolo e Alessandro Zorzin tra i travel blogger più seguiti d’Italia «La passione per i viaggi è diventata un lavoro, ma non è tutto divertimento»

Mollare tutto e comprare un biglietto senza data di ritorno. Tutti lo pensano, nessuno lo fa. A parte Luca Pezzolo e Alessandro Zorzin, due giovani neppure trentenni, compagni nella vita e nei viaggi, che si sono scoperti blogger e poi “influencer”. Tanto da trasformare la loro passione per l’Asia e per la comunicazione digitale in un lavoro. Nascono così i “The globbers”, oltre 13 mila fan su Facebook e quasi 36 mila su Instagram, il social network che alle parole antepone le immagini. Immagini di cui Luca e Alessandro sono grandi produttori, tra barche arenate sulle spiagge di Bali e le verdi risaie del Laos. Il segreto? «La curiosità è l’adrenalina che ci spinge a viaggiare, sostenendoci l’uno con l’altro».

Biglietto senza ritorno. Luca Pezzolo è il padovano della coppia: aponense, studi al Modigliani e all’accademia per fashion designer a Vicenza, poi l’occupazione nel campo della moda: prima alla Maliparmi, poi product manager in un calzaturificio della Riviera del Brenta. Alessandro Zorzin invece è vicentino, ma ha dei trascorsi da commesso in alcuni negozi a Padova e Treviso. Si conoscono tre anni fa grazie a un’amica comune. «I viaggi sono la prima cosa di cui abbiamo parlato – raccontano – Un mese dopo abbiamo prenotato il nostro primo viaggio insieme. Siamo stati in Canada e poi in Thailandia: lì è nata la nostra passione per l’Asia che per noi è quasi un universo parallelo».

È proprio verso l’Oriente che i “The globbers” scelgono di indirizzare il loro “viaggio della vita”. «L’abbiamo deciso otto mesi prima e abbiamo comprato un biglietto di sola andata. A novembre 2016 siamo partiti», spiega Alessandro. «Non ne avevamo parlato con nessuno, ma avevamo dentro lo spirito dell’avventura. Abbiamo mollato il lavoro e siamo partiti – aggiunge Luca – Paura? È più forte la curiosità, la nostra adrenalina. Ma aiuta anche il fatto di essere in due». «Già, io da solo non l’avrei mai fatto», chiosa Alessandro.

Una coppia social. Se le statistiche indicano che il 20% delle coppie che si separano lo fanno proprio in vacanza, i “The globbers” non hanno sentono questa difficoltà. «C’è sempre stata molta complicità tra noi – conferma Luca – E poi la nostra non era una vacanza ma un viaggio. E il viaggio è faticoso: non avevamo un luogo che potevamo chiamare casa perché siamo sempre stati in movimento. E in un’esperienza del genere si perde l’esperienza del tempo. Abbiamo deciso di fermarci alcuni mesi a Bali, perché abbiamo trovato un luogo straordinario, cosmopolita, con una marea di blogger».

Proprio dall’esperienza dei viaggiatori australiani Luca e Alessandro capiscono di poter diventare “travel blogger”. «La parte social è nata un po’ per gioco quando siamo andati per la prima volta in Thailandia – racconta Luca – In tanti hanno iniziato a chiederci consigli sui luoghi da visitare o sulle cose da fare. Così ci siamo chiesti: perché non raccontare le nostre avventure?». «Abbiamo puntato molto sulle immagini, anche perché Instagram è il social del momento – spiega Alessandro – Le foto rendono bene la nostra complicità. Credo che molti abbiano visto in noi un esempio, al di là del fatto di essere due uomini».

Mai avuto problemi con le popolazioni orientali nel presentarsi come coppia? «Nessuno, basta prestare un po’ di attenzione – rispondono i due – Nonostante le leggi di alcuni Paesi siano poco tolleranti, abbiamo trovato affetto e amicizia tra la gente».

Ritorno al futuro. Poco prima dello scorso Natale il ritorno in Italia: «Avevamo voglia di rivedere le nostre famiglie e gli amici», confessa Alessandro. Ma con la convinzione che quello dei viaggi social sia il loro futuro: “Siamo diventati social media manager per alcune aziende e continuiamo a curare il nostro blog – prosegue Luca – Al contrario di quello che può sembrare, c’è un grande lavoro e non è sempre divertimento. La ricerca continua di contenuti, tra testi e immagini, è fondamentale. Così come la pianificazione e l’interazione con i nostri follower. Rispondiamo a tutti i messaggi e siamo contenti del fatto che riusciamo a trasmettere fiducia. Alcuni ci raccontano le loro confidenze personali, anche se non ci conoscono».

I progetti per i prossimi mesi? «Ci muoveremo soprattutto sul segmento del turismo social. Abbiamo partecipato al Bit di Milano, una tra le più grandi fiere del settore in Europa – rispondono – E abbiamo molti progetti: in prima battuta soprattutto in Italia e poi ci muoveremo anche verso altre destinazioni, come l’America».

Il nostro Paese, e il territorio padovano in particolare, devono fare molti passi avanti nella promozione digitale, dicono i due blogger: «Padova e l’area termale potrebbero fare molto di più sui social – osserva Luca – Ci sono altre zone del Paese che stanno sfruttando al massimo questi mezzi: le Cinque Terre, Matera, il Trentino. Qui abbiamo un patrimonio immenso e bellissimo. Basta guardarlo con occhi più puliti».

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