Un colonia felina protetta dal Comune

Attenti a trattare male i gatti che vivono all’interno della colonia felina realizzata da tempo nel giardino che si trova all’interno della palazzina di via Porciglia, dove si trova il settore Cultura e musei guidato. Come è scritto su un grande cartello affisso sul lato della cancellata, dove è stata posizionata una delle più suggestive opere dello scultore Domenico Ievolella, in base all’articolo 29 del regolamento comunale per la tutela degli animali, approvato nel 2010 ed anche in base alla legge 189 del 2004, chi maltratta uno o più gatti che vivono all’interno della colonia rischia una pena da 3 a 18 mesi di carcere ed una multa da 5.000 a 30.000 euro. Se il felino, invece, viene ucciso, la pena può salire sino a 2 anni. A curare e a nutrire, come se facessero parte della famiglia degli impiegati che lavorano al settore della cultura, sono quattro volontarie, coordinate dalla dipendente comunale, Emanuela Taglietti. «Sono anni che ci prendiamo cura dei trenta gatti» spiega la signora Emanuela. «Ce ne sono di tutti i tipi. Ma, in genere, appartengono alla razza dei cosiddetti certosini. Il pelo è di diversi colori. Grigio a chiazze bianche, grigio e nero, tutto nero lucido ed anche tanti altri tipi di tigrati. Negli anni si sono, spesso, incrociati tra di loro. Li trattiamo come se li tenessimo nelle nostre case. Ogni settimana tra noi volontari facciamo una colletta e, quindi, acquistiamo il cibo migliore che c’è sul mercato». E sempre Emanuela racconta anche una storia nella storia. «Solo in estate viene a vivere in mezzo a noi anche un gatto che abbiamo chiamato Grigione. Resta con gli altri gatti due mesi e poi torna nella casa dove vive. Forse perché dai suoi padroni c’è troppo caldo». (f.pad.)
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