Un coro unanime in piazza: «Padova ora è libera»

La tensione e poi i festeggiamenti nelle sedi delle due coalizioni di centrosinistra. Lorenzoni: «Finalmente torna il dialogo, la capacità di guardare oltre i problemi» 

PADOVA. Gli abbracci, la gioia, le strette di mano al grido di “Padova libera”. Il punto Giordani di piazza della Frutta così come lo spazio di Lorenzoni in corso del popolo sono esplosi di gioia quando già a metà scrutinio l’esito del voto si è fatto chiaro.

La piazza urla: "Padova libera", inneggia a Sergio e Arturo

La felicità è scoppiata ancor più forte quando si è diffusa la voce della resa di Massimo Bitonci. “Tutti in piazza”. Basta odio, basta intolleranza, basta con la politica dell’uomo solo al comando. Giordani è stato circondato dai suoi cittadini che lo acclamavano al grido di “sindaco, sindaco”. Un fiume umano di facce sorridenti, di cori e di bandiere.

Padova, le prime lacrime e i primi abbracci per Sergio Giordani nuovo sindaco

“Lo sapevo lo sapevo! ” grida un giovane ad un amico, prima stringerlo in un abbraccio trionfante. “Questa vittoria è anche di Arturo”. Lo ripetono in tanti. “Senza di lui non sarebbe stato possibile”. È iniziata così, con una grande festa, l’avventura da sindaco di Sergio Giordani. I sostenitori del neo sindaco si sono riversati in piazza della Frutta dove l’hanno acclamato per una decina di minuti prima di dirigersi verso palazzo Moroni. Qui Sergio Giordani, entusiasta e sorridente tra la sua gente, ha fatto il suo ingresso. “Se l’è meritato, Padova è la sua città, e ora speriamo che cambi”.

Ma la serata non è stata proprio semplice. C’era tensione tra i supporter del tandem Giordani-Lorenzoni che si sono riuniti nella sede elettorale del professore in Corso del Popolo. Una tensione via-via meno muta, a mano a mano che le sezioni coloravano una piantina sempre più rossa al centro e comunque verde nelle periferie. Un popolo arancione che ha sofferto in silenzio fino al boato finale di una piccola folla che gridava “Ha vinto ha vinto! ” già a tre quarti dello spoglio.

E poi bottiglie stappate e gioia vera per una vittoria che nessuno dava davvero per scontata fino a dopo la mezzanotte. E con le bottiglie i primi cori che invitavano l’ex sindaco a riprendere la via di casa, quella di Cittadella. Una gioia che è salita ad ondate fino alla scelta spontanea di organizzare un corteo che ha percorso Corso del Popolo e porte Contarine fino a raggiungere il Punto G, la sede elettorale del neo eletto sindaco Sergio Giordani, per unirsi ad un giubilo che ha abbracciato le tante e diverse anime di una coalizione che ha saputo portare a casa un risultato facile sulla carta ma molto meno semplice in un ballottaggio senza esclusione di colpi.

«Missione compiuta» ha detto un raggiante Arturo Lorenzoni abbracciato dalla gioia dei suoi. «Abbiamo superato anche questo ultimo piccolo scoglio e la città ha risposto alla proposta che abbiamo fatto con la voglia di costruire qualcosa di bello e di nuovo. Finalmente torna il dialogo la capacità di guardare oltre i problemi su cui Padova si è arenata negli anni passati. Ora ci aspettano 5 anni di sfide entusiasmanti anni in cui guarderemo con la stessa attenzione a tutte le sfaccettature di una città complessa ed ai bisogni di tutti i suoi cittadini. Padova può tornare a contare su un confronto costruttivo con la sua amministrazione ed era davvero ora».



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