«Un grande attore, un uomo umile e sensibile»

Giuliano Gemma, simbolo dello spaghetti-western, morto a 75 anni in un incidente
Foto Mario Cartelli/LaPresse.24/05/2013 Cannes - Francia.spettacolo.66° Festival di Cannes red carpet del film " The immigrant " Palazzo del cinema Cannes - Francia..Nella foto:Giuliano Gemma con la moglie..Photo Mario Cartelli.05/24/2013 Cannes - Francia.entertainment.66th Festival de Cannes red carpet movie " The immigrant " Palais du Cinema Cannes - France..In the pic:Giuliano Gemma and wife.
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ROMA. I 70 anni li aveva festeggiati, lui nato il 2 settembre, alla Mostra del Cinema di Venezia: una festa al Des Bains che allora - nel 2008 - era ancora cuore pulsante del Festival, e una torta a sorpresa sulla terrazza dell’Excelsior, con tanto di candeline e gli amici ad applaudire assieme a chi si trovava a passare di lì, e riconosceva all’istante la sua bella faccia aperta, il suo sorriso.

Giuliano Gemma è morto a 75 anni, l’altra sera a Cerveteri, poco lontano dalla casa in cui viveva con la moglie Daniela “Baba” Richerme, nota giornalista di cinema di RadioRai, e i loro tre cani. Era uscito per incontrarsi con gli amici, in programma un passaggio alla sala Bingo, poi una cena in un ristorante della zona. Era in auto, solo; a un incrocio, lo schianto frontale con un’altra vettura: poco dopo le 21, il suo cuore si è fermato mentre i medici cercavano in ogni modo di salvarlo e mentre la moglie stava accorrendo per stargli vicino.

Un lontano passato di sportivo (tuffatore, nello stesso gruppo che all’Italia avrebbe dato le glorie Giorgio Cagnotto e Klaus Dibiasi, e il primo ieri ha espresso tutto il rimpianto di chi perde un amico con il quale il tempo non aveva allentato il rapporto di vicinanza), nel cinema aveva esordito come stuntman. Poi Dino Risi lo aveva scelto per un piccolo ruolo accanto ad Alberto Sordi in “Venezia, la luna e tu”. Erano venuti “BenHur”, dove aveva recitato il ruolo il ruolo di un centurione, e “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, in cui era un generale garibaldino.

Il successo lo aveva già accarezzato con “Angelica” e “Angelica alla corte del re”, ma la vera svolta sarebbe arrivata con il debutto nel western e il filone spaghetti-western. Film firmati da Duccio Tessari, Tonino Valerii, Sergio Corbucci; film come “Una pistola per Ringo”, “Il ritorno di Ringo”, “Per pochi dollari ancora”: film che sbancavano i botteghini, che non entusiasmavano certamente la critica impegnata, ma che negli anni erano destinati a importanti risarcimenti: la Mostra del Cinema di Venezia ha dedicato al filone, pochi anni fa, un’intera retrospettiva; il regista di culto Quentin Tarantino ne è appassionato.

Gemma, che dal primo matrimonio aveva avuto due figlie - Giuliana e Vera, quest’ultima attrice - ha lavorato accanto alle più lucenti e splendide star; raccontava di aver intrattenuto bollenti flirt, ma di essere stato sempre nel profondo fedele alla moglie Baba: insieme, affiatati e tenendosi per mano, i due apparivano in tutte le occasioni ufficiali.

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha voluto ricordarlo come «uomo sensibile»; per l’amico Giorgio Cagnotto era riuscito a restare «sempice e umile». Il regista Daniele Lucchetti rimpiange «una delle poche star italiane». Claudia Cardinale, che lo conobbe sul set del “Gattopardo” e gli fu poi sempre amica, lo saluta con queste parole: «Era così bello. Ma non solo questo: era una persona straordinaria, un amico discreto e disponibile».

I funerali saranno celebrati lunedì a Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo a Roma.

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