Un hub per i profughi nell’ex base militare vicino a Trebaseleghe

TREBASELEGHE. Profughi alla base missilistica di Peseggia di Scorzè (Ve), ai confini con Trebaseleghe. La lettera del prefetto veneziano Domenico Cuttaia è arrivata sulla scrivania del sindaco Giovanni Battista Mestriner e poco dopo è partita la risposta: il primo cittadino non solo ribadisce la sua contrarietà, ma annuncia che presto coinvolgerà i cittadini con un Consiglio comunale aperto proprio nella frazione. Il braccio di ferro continua. L’area di via Spangaro a Peseggia è di proprietà del Comune da marzo 2015. Il prefetto ha chiesto a Scorzè di dare il proprio contributo all’accoglienza: sarebbe il ministero dell’Interno a sostenere le spese per rendere agibile gli immobili. Ma per il sindaco fa fede il documento approvato dal Consiglio comunale l’8 aprile 2011 dove si era contrari all’ex base come struttura di accoglienza. «Provvederemo nei prossimi giorni con delibera», scrive il sindaco nella risposta, «a prendere posizione sulla sua comunicazione, coinvolgendo doverosamente la popolazione». E dal municipio fanno sapere che presto sarà convocata una seduta del parlamentino proprio nella frazione. Sullo “stato di salute” di quell’area, Mestriner spiega come in quel sito si stia lavorando per migliorarlo. «Sono interventi di riqualificazione realizzati in economia» continua il sindaco nella lettera «e con l’impiego di volontari».
L’ex base missilistica ai confini con la provincia di Padova ha una superficie di 18 ettari ed è dismessa dal 2009. Nata ai tempi della guerra fredda, serviva a proteggere la zona attorno a Mestre. Attorno, le 2 mila famiglie hanno percepito per anni delle indennità. In pratica queste servitù erano delle limitazioni della proprietà fondiaria, per garantire la piena funzionalità e la sicurezza nel raggio di un chilometro e mezzo dalla recinzione attiva.
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