Un nuovo museo a Padova: la storia tra navi, eliche e bussole

PADOVA. Il 17 marzo, 152° anniversario dell’Unità d’Italia, è stato inaugurato il Museo delle Associazioni d’Arma. Il luogo è magico, nasce dal restauro (progetto dell’architetto Caramel) del complesso dedicato alla Madonna di Lourdes, alla fine di un viale, al civico 2 di via Cavallotti, lungo un rio che si tuffa nel tronco maestro del Piovego, (una volta questo verde cammino tra i giardini portava alla Rari Nantes Patavium, piscina fluviale dei padovani). La sede delle Associazioni d’Arma, casa dei militari, garanzia di sicurezza e competenza professionale per la città, è ricca di dettagli architettonici di pregio. Sorge a ridosso del bastione Alicorno, muraglione cinquecentesco nella cui pancia c’è un suggestivo teatro all’aperto e ospita oggi 11 associazioni d’Arma e tre musei (Fanteria, Marina, Cavalleria).
Ieri la cerimonia ha suonato la diana per oltre un centinaio di militari in congedo e in servizio attivo: bersaglieri, alpini, carristi, marinai: un affollamento di labari e bandiere, uno sventolio di piume, un defilée di vecchie, gloriose divise. Sono intervenuti dal palco delle autorità il generale Angileri, anima dell’iniziativa, il generale Enrico Pino, al vertice del comando Militare Esercito “Veneto”, per il Comune di Padova l’assessore comunale Marco Carrai, il prefetto Sodano, presente la senatrice Elisabetta Casellati. Gli ottoni della Fanfara dei Bersaglieri hanno riscaldato i cuori di musica: l’Inno di Mameli, il Piave hanno attizzato tra i presenti la fiamma del patriottismo, le note del Silenzio hanno strappato palpiti di commozione, una terapia salvavita in un paese malato che dovrebbe essere trasmessa ai giovani, offrendo una guida nella nebbia dell’incertezza. L’innesco dell’iniziativa a livello comunale è partito il 18 ottobre del 2010 quando Cristina Toso, consigliere comunale, ha presentato un’interrogazione sulla sorte del Museo del Marinaio d’Italia, confinato in Prato della Valle al termine di una ripida scalinata, ostacolo invalicabile per i soci anziani.
La Toso ha trovato sponda in Sabina Scatolini, figlia di Ivo, per anni presidente della sezione cittadina dell’associazione Marinai d’Italia, poi la macchina si è messa in moto, c’è stato l’appoggio del sindaco e dell’assessore Dalla Vecchia, un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio. Ma visitiamo i musei: modelli di navi e di infrastrutture navali, l’elica di legno di un idroplano e poi bussole, sestanti per il rilevamento della posizione, un fitta documentazione storica e cartografica. E’ prevista, anzi auspicata la visita di scolaresche e gruppi di giovani. E’ gratuita, previa prenotazione, con orario di apertura dalle 9,30 alle 12.30, domenica compresa. Una volta la settimana i visitatori potranno assistere all’alzabandiera, un rito patriottico sconosciuto a molti giovani, dopo l’abolizione della coscrizione obbligatoria.
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