«Un Parco per tutti gestito nel territorio»

Sit-in ambientalista alla sede dell’Ente: «Associazioni e categorie vanno coinvolte nella governance»
Belluco, Ag. Zangirolami, 05 Mag 18, Este manifestazione per Parco Colli. Nella foto: foto di gruppo dei partecipanti alla manifestazione, sullo sfondo la sede del parco colli
Belluco, Ag. Zangirolami, 05 Mag 18, Este manifestazione per Parco Colli. Nella foto: foto di gruppo dei partecipanti alla manifestazione, sullo sfondo la sede del parco colli

ESTE. Un Parco non solo della Regione e dei sindaci, ma anche della gente. Quella che ha il pieno interesse che il Parco funzioni, esprima il suo potenziale e sia tutelato. È questa la richiesta mossa ufficialmente dal Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Parco Colli, che davanti alla sede atestina dell’ente ha radunato ieri pomeriggio più di cento persone.

In questi giorni la Seconda commissione della Regione Veneto sta vagliando l'ennesima versione della proposta di legge di riforma del Parco: «Rispetto al disegno originale, in questa versione è stata abbandonata la parte che prevedeva di ridurre le competenze dell'ente Parco ai soli aspetti “naturalistici”», hanno spiegato gli ambientalisti Gianni Sandon e Francesco Miazzi. «A preoccuparci, ora, è il capitolo dedicato alla governance dell’ente». Che, a detta del Coordinamento, deve subire una svolta rispetto al passato: «Il modello di gestione affidato ai soli sindaci si è rivelato fallimentare», ha sottolineato Sandon. «Ai 15 sindaci vanno aggiunti nel direttivo anche esponenti del territorio, protagonisti attivi della vita del Parco: associazioni ambientaliste, agricoltori, operatori turistici e del commercio, artigiani».

Il Coordinamento proporrà di rivedere il disegno di legge proprio alla luce di questa necessità. Alla manifestazione di ieri erano presenti anche politici (come la deputata Silvia Benedetti) e sindaci (ha preso la parola Luciano Zampieri di Baone). A fine comizio, i manifestanti hanno compiuto un giro che dalla sede del Parco è arrivato fino a villa Benvenuti: un modo per toccare le potenzialità turistiche del territorio atestino, cuore del Parco Colli.

Nell’occasione è stata lanciata un’altra proposta concreta: abbattere il muro che divide la sede del Parco di via Ca’ Mori dall’area verde del Parco Mario Rigoni Stern (oggi peraltro teatro di bonifica ambientale). «Vuole essere un gesto concreto e dal forte valore simbolico», hanno spiegato i promotori, «che sta a testimoniare la necessità di aprire il Parco alla gente. Questo muro un tempo aveva un varco, che apriva il palazzo - oggi sede dell’ente - alla città. Abbattiamo il muro tra il Parco e la cittadinanza».

E a proposito di muri e barriere: «Oggi dialogare con il Parco è impossibile», ha sottolineato ad esempio Zampieri, «visto che l’ente è affidato a un commissario che nemmeno risponde alle mail e agli inviti di noi sindaci. Servono apertura e trasparenza, occorre ridare una guida locale al Parco: è un passo fondamentale in questo senso».

Nicola Cesaro

Argomenti:colli euganei

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova