Un passante con un’asse da stiro, due agenti magrebini, una multa

Surreale vicenda capitata in città a un sessantenne vittima di un'improbabile truffa

Reati odiosi, le truffe. Orripilanti quando colpiscono persone anziane più propense a dare fiducia al prossimo soprattutto se travestito da addetto a qualsiasi cosa. Che fa leva sulla loro paura non non essere in regola con bollette o pagamenti, di non essere al sicuro con il gas, il riscaldamento, la caldaia o simili.

Senza contare i truffatori ancora peggiori che ti raccontano che tuo figlio o tuo nipote ha avuto un incidente e via con la richiesta di soldi. Anziani a parte, può capitare a tutti di trovarsi pervasi dalle conseguenze di un colpo di mona e cascarci, perché quelli sono abili nell’intortarti.

Certo, l’episodio accaduto a Padova qualche giorno fa supera anche il colpo di mona più stellare. Tutto comincia una notte, verso l’una, quando un signore sessantenne cammina tranquillo sul marciapiede con un’asse da stiro sottobraccio. Dove la stia portando non è dato sapere: forse l’urgenza di un amico di stirarsi la camicia in piena notte; forse voleva liberarsene piazzandola di sfroso accanto a qualche cassonetto o forse se la portava in giro a mo’ di compagna di passeggiata. Capita che la solitudine faccia brutti scherzi.

Comunque sia. Passa di lì un’auto, con dentro due maghrebini: si ferma e la coppia scende. Raggiunge il sognor asse e lo intorta con una storia che ha del surreale. La legge vieta di camminare per la strada con un’asse da stiro sottobraccio, attaccano i due, presentandosi come poliziotti va da sé in borghese. Altro dettaglio surreale, ché tra le forze dell’ordine, per adesso almeno, non si contano numerosi elementi provenienti dal Maghreb.

Insistono i due, con piglio da agenti, e il signore sessantenne si sente messo all’angolo, viene catturato da orribile senso di colpa al quale si aggiunge la poderosa pacca di mona sul coppino a finire l’opera. Il signor asse si scusa, chissà in quali giustificazioni si inerpica e gli altri due reggono la parte.

Anzi rincarano la dose: mica è finita qui, lei è in contravvenzione, sono cento euro. Per un instant comedy sarebbe l’ideale aver potuto ascoltare l’intera conversazione tra i due maghrebini e il signore stirato dalle forze dell’ordine più improbabili del pianeta. Ma si può solo immaginare.

Avrà cercato di evitare il pagamento, come magari si cerca di fare anche in casi più consueti, ma i due poliziotti integerrimi erano, mica si sono fatti intenerire. Risultato, lo stirato ha pagato il centone richiesto. Chissà che ricevuta gli avranno lasciato, a questo punto tutto diventa possibile. Anche che fosse scritta in arabo. Se ne vanno i due agenti, il signore riprende la sua strada con l’asse e lo stato confusionale nel quale era sprofondato si dirada. La vicenda gli appare per quello che è, una truffa, e non resta che denunciarla ai carabinieri.

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