Un privatista: «Seimila euro in Campania per un diploma sicuro»

PADOVA. Li hanno definiti «i viandanti della maturità».Sono un centinaio di studenti padovani che, dopo aver frequentato alcuni istituti privati cittadini (dove si possono recuperare gli anni scolastici “persi” nelle scuole pubbliche) hanno poi sostenuto l’esame di Stato in istituti superiori «di fiducia» in Campania dove, a pagamento, il diploma è assicurato. Il prezzo per ottenere il diploma, che ha lo stesso valore legale di quello che, in questi giorni, i 6500 candidati padovani se lo stanno sudando sui banchi delle scuole pubbliche, oscilla tra i 5.000 ed i 6.000 euro. Vanno aggiunte le spese da sostenere per effettuare sia le prove scritte che il colloquio interdisciplinare nei paesi dove si trovano i “diplomifici” compiacenti.
La testimonianza. Tra gli studenti che stanno sostenendo gli Esami di Maturità in una scuola della provincia di Napoli c’è anche un ragazzo di 19 anni, figlio di un imprenditore della nostra città. «La mia famiglia si è impegnata a consegnare cinquemila euro, a titolo conseguito, al direttore della scuola dove sto sostenendo l’esame», spiega lo studente, che finora ha frequentato un istituto tecnico commerciale veneto. «Sono andato a Napoli in aereo per affrontare le tre prove scritte. Adesso tornerò per sostenere la prova orale. Nella classe dove sono stato inserito come privatista, però, c’erano altri ragazzi che parlavano con un accento del Nord Italia, quindi non sono l’unico. Per quanto mi riguarda, mi considero un caso speciale perché a scuola sono sempre andato bene e solo la quinta superiore non l’ho seguita, ma per problemi familiari. Le prove scritte? Copiare era facile...»
La protesta. Di fronte a questo mercato dei diplomi qualcosa si muove: di recente la Procura di Napoli ha messo sotto inchiesta alcuni dirigenti scolastici. Ma il fenomeno non si ferma. Lancia il suo grido di protesta Alberto Carenza, titolare della scuola paritaria Dante Alighieri, dove si stanno ancora svolgendo gli esami di maturità per i ragazzi che hanno frequentato i corsi regolari del liceo linguistico. «Ho invitato i dirigenti dell’ufficio scolastico provinciale e i colleghi dell’ufficio regionale a fare luce sui rapporti che ancora oggi esistono tra i “diplomifici” corrotti del sud e le scuole venete di provenienza dove, prima dell’Esame di Stato, i maturandi ricevono l’idoneità in quarta o in quinta senza una regolare frequenza. In città esistono istituti superiori onesti e legali, come il mio, ma anche alcune scuole private dove il rispetto delle regole è un optional. Noi del Dante chiediamo che siano passati al setaccio dall’autorità competente tutte le scuole private venete. Non è più possibile tollerare che un diploma, ottenuto con grandi sacrifici di studio e di impegno da parte di uno studente andato a scuola per cinque anni consecutivi, sia equiparato ad un titolo giuridico conseguito, a pagamento, in uno dei tanti diplomifici sparsi per la penisola».
Il sindacato. Anche il sindacato tuona contro le «scuole pirata» che sfornano titoli dietro un lauto compenso. «I dirigenti di queste scuole truffaldine non sono solo scorretti e corrotti, ma anche veri delinquenti», denuncia Nereo Marcon, segretario regionale della Cisl-Scuola. «Abbiamo avvisato il nostro segretario nazionale di categoria di questi episodi. La Cisl chiede al governo di varare un provvedimento urgente per abolire le scuol e private corrotte».
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