Un radiotelescopio da record al Castello dei Carraresi

Il castello potrebbe diventare il quartier generale per la realizzazione di un progetto di livello internazionale
ZUPO - CASTELLO CARRARESI
ZUPO - CASTELLO CARRARESI

PADOVA. Un team di 100 scienziati al Castello Carraresi per realizzare il più grande radiotelescopio del mondo. Per ora è solo una proposta, ma presto potrebbe diventare realtà.

Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha ricevuto una richiesta di ospitalità in un’area del castello che il Demanio ha ceduto in gestione al Comune. La società Ska Organisation (Skao), che coordina le attività di un progetto internazionale, il cui obiettivo è costruire il più grande radiotelescopio del mondo in due siti, uno in Australia e uno in Sudafrica, sarebbe interessata a insediare il proprio quartier generale proprio in quell’area, individuata come la più appropriata fra le tante prese in esame, sia in Italia che in Europa. La proposta è arrivata sul tavolo dell’assessore alla cultura Flavio Rodeghiero attraverso il direttore del dipartimento dell’Osservatorio astronomico, Massimo Turatto. Proposta che era stata già presentata lo scorso anno anche a Ivo Rossi, il quale aveva già svolto alcuni sopralluoghi dimostrandosi disponibile a portare a termine il progetto.

Oggi, Rodeghiero e Bitonci stanno pensando seriamente di concludere l’operazione che consentirebbe anche di recuperare, attraverso un finanziamento generoso provenienti dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), l’intera area sud del Castello Carraresi. «Se il progetto dovesse essere condiviso dagli organi nazionali, dagli studiosi italiani di astrofisica e dal Miur - ha dichiarato Flavio Rodeghiero - potremmo valutarne la fattibilità. Consentirebbe di recuperare l’area sud del castello, la cui ristrutturazione avrebbe altrimenti tempi lunghi e costi che, solo grazie ad un intervento di questo tipo, potrebbero essere sostenuti direttamente dal ministero. Il Comune si riserverebbe la possibilità di gestire, per differenti iniziative, lo spazio esterno del cortile, come la chiesa e l’ex lavanderia». A Padova verrebbe quindi collocata la direzione generale del progetto, a cui lavorerebbero un centinaio di persone tra scienziati, progettisti e ingegneri. Sul lato sud del Castello però esiste già un progetto in cantiere, ossia quello del museo del design dove dovrebbe trovare posto anche la collezione del segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi.

Una collezione di circa duemila pezzi che Bortolussi, aveva offerto, e non donato, a palazzo Moroni per l’allestimento di una mostra anteprima al centro culturale San Gaetano e di un’esposizione permanente al castello Carrarese. Nessuno dei due eventi ha mai visto la luce e la collezione di Bortolussi, che vale milioni di euro, giace ancora nei locali del Castello da ormai due anni. Museo che potrebbe essere allestito sul lato nord del Castello. «È un’idea - ha chiuso Rodeghiero - ma l’area nord resterebbe in capo alla Soprintendenza che, secondo le intenzioni, dovrebbe trasferire dall’Archivio di Stato tutta la documentazione riguardante i Da’ Carrara, in modo da preservare l’anima carrarese del castello».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova