Una donazione di 63 mila euro per realizzare “Casa Amami”

Il Cral Arneg Facco Comes  di Curtarolo ha terminato  la sua attività donando l’intero fondo cassa residuo  per aiutare le persone fragili
S.b.

SAN MARTINO DI LUPARI

Una realtà storica di Curtarolo chiude e dona oltre 60 mila euro ad un progetto di vita indipendente di persone con disabilità che prenderà forma a San Martino di Lupari. Una storia di solidarietà: a due anni di distanza dalla chiusura dello spaccio, il Cral Arneg Facco Comes di Curtarolo ha terminato la sua attività donando l’intero fondo cassa residuo - ovvero 63.160,24 euro - alla realizzazione del progetto di comunità alloggio per persone con disabilità “Casa Amami per il Dopo di Noi” che la coop Nuova Vita di Camposampiero sta realizzando e che gestirà a S. Martino di Lupari. Sabato scorso, di fronte alla struttura in fase di completamento, il contributo è stato simbolicamente consegnato da Cristiano Ceccon, presidente dello Spaccio-Cral, ad Armando Mattesco, presidente di Nuova Vita, una coop sociale che da oltre vent’anni opera con servizi dedicati ad anziani, persone fragili e disabili.

«Sono stati i nostri soci ed ex soci a decidere di devolvere il fondo cassa a sostegno del progetto “Casa Amami”», ha sottolineato Ceccon, «convinti dell’importanza di un’opera destinata a dare autonomia e a diventare un punto di riferimento delle persone con disabilità per la vita indipendente, per il “Dopo di noi” e per progetti di vita sociale e lavorativa».

Mattesco ha espresso tutta la sua gratitudine «per un gesto che coglie e si inserisce nella “filosofia” di “Casa Amami”: un progetto che nasce e si legittima all’interno di una comunità e nel sostegno concreto di associazioni, enti e cittadini. Basti pensareche ammontano a 550 mila euro i contributi finora raccolti; cifra che speriamo di incrementare ulteriormente con le donazioni del 5x1000, il nostro codice fiscale è 03282380280. L’intera opera costerà 2 milioni di euro e vede impegnata Nuova Vita con un mutuo ventennale di 900 mila euro. Mi piace pensare che anche se lo Spaccio-Cral fisicamente non esiste più, lasci un’eredità a chi cerca di lenire un altro disagio. Un piccolo, grande segno di continuità». —



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