Una lotta vincente Comdata ritira i 204 licenziamenti

Per i lavoratori contratti di solidarietà per dodici mesi Stipendio decurtato per recuperare il bilancio in rosso



La lotta dei lavoratori è risultata vincente. In base al comunicato, redatto dalla Fistel Cisl giovedì sera, ossia alla fine dell’incontro che si è tenuto al Mise, rappresentato da Romolo De Camillis e Giuseppe Sapio, «il dirigente di Comdata Italia, Adriano Moreddu, ha annunciato il ritiro della procedura e il rientro dei licenziamenti».



Quindi, sia per la mobilitazione dei lavoratori che per la decisione del nuovo governo, che aveva consigliato a Comdata di non andare avanti con le chiusure e i licenziamenti, i 204 dipendenti della sede di Padova, in via Elia Dalla Costa, non saranno più licenziati e gli uffici continueranno a restare aperti. Anche i 54 dipendenti della sede di Pozzuoli continueranno a lavorare, ma a condizioni diverse.



In cambio della continuità lavorativa, però, i 204 lavoratori padovani, tra cui tante donne sposate con figli a carico, dovranno sottoporsi ad un contratto di solidarietà, che partirà ad agosto e durerà 12 mesi, dove lo stipendio non sarà più quello attuale. In base a quanto deciso dall’azienda, di proprietà di Carlyle Group, i dipendenti con la formula “lavorare meno, lavorare tutti” dovranno cercare di recuperare il bilancio in rosso, accumulato negli ultimi anni solo dalla sede di Padova, mentre in tutte le altre sedi, eccetto Pozzuoli, i dati sono più che positivi. Per la prima volta, sono stati comunicati i dati dell’andamento economico della sede di Padova negli ultimi 3 anni.



Nel 2015 la perdita con Ebitda in negativo è stata di 899. 000 euro, nel 2016 di 1. 383.000 e nel 2017 di 1. 675.000. Dati in rosso che, però, i sindacati Slc-Cgil, Fistel- Cisl ed Uilcom-Uil hanno sempre rispedito al mittente perché il calo di produttività non deve essere addebitato ai lavoratori, ma alla lavorazione in sé all’interno dei call center in quanto l’azienda ha destinato proprio a Padova le commesse più povere. Ed infatti non è un caso che, in tutti gli incontri romani, dov’erano presenti anche i sindacati territoriali, tra cui Alessandra Milani, Marianna Cestaro e Nicoletta Rampazzo della Cgil, Stefano Mazzuccato della Cisl e Filippo Scapini della Uil, i sindacati hanno insistito affinché la Comdata faccia arrivare commesse più ricche.



Il prossimo incontro al Mise si terrà il 30 luglio. I funzionari del Ministero hanno già accettato che potranno essere presenti anche i rappresentanti delle istituzioni territoriali. «Abbiamo scongiurato i licenziamenti, ma molto resta ancora da fare», sottolinea Stefano Mazzuccato (Fistel-Cisl). «Battaglia vinta, ma il destino dei 204 lavoratori è ancora incerto». —

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