Una nuova moschea apre all’Arcella nell’ex palestra Gym

PADOVA. In città è in apertura un’altra moschea. Questa volta interamente autofinanziata dai fedeli. Se le trattative immobiliari, già in fase avanzata, andranno in porto, la nuova moschea verrà aperta in via Jacopo da Montagnana, al civico 7, quasi all’incrocio con via Tiziano Aspetti, nel cuore dell’Arcella. Sarà realizzata all’interno di una palazzina a due piani, disabitata da anni, in cui prima sorgeva la vecchia palestra Gym. In realtà più che di una nuova apertura, si tratta di un trasferimento dell’attuale centro islamico di preghiera, riservato ai musulmani provenienti dal Bangladesh, che si trova da pochi anni in via Michelangelo Buonarroti.
Le dimensioni del nuovo luogo ci culto per i bengalesi sono enormi rispetto agli spazi occupati attualmente. Da 60 metri quadri si passerà a 650. La moschea per i musulmani del Bangladesh non avrà più solo una valenza cittadina (in tutta la provincia i bengalesi sono 8 mila), ma diventerà anche un punto di riferimento regionale, con un bacino di utenza di 30 mila fedeli. «Il luogo di culto di via Buonarroti è diventato troppo angusto» spiega l’imam locale «il numero dei miei connazionali presenti nel Veneto sono in costante crescita. I locali individuati in via Jacopo Da Montagnana sono ideali per il tipo di chiesa che vogliamo creare. Del resto, non chiediamo nessun aiuto pubblico. Al momento stiamo raccogliendo 150 mila euro che servono a pagare la prima tranche dei soldi che abbiamo pattuito con il proprietario dell’immobile. Stiamo già lavorando per avere le autorizzazioni che occorrono e abbiamo avvisato anche l’amministrazione comunale e la questura. Siamo convinti che non troveremo intoppi perché da sempre in città siamo una comunità che vive e lavora senza creare problemi a nessuno».
Dal canto suo il proprietario dell’edificio ha confermato le trattative in corso. «La sede attuale per le nostre preghiere del venerdì è troppo piccola» osserva il bengalese Sarkar Mizan, fruttivendolo «È giusto riunirci in un luogo più grande e più accogliente».
Il consigliere comunale del Pdl, Antonio Foresta, abita proprio davanti all’attuale piccola moschea di via Buonarroti: «A me sta benissimo che i bengalesi abbiano trovato una casa religiosa più spaziosa di quella attuale. I luoghi di preghiera non vanno mai ostacolati. D’altronde i fedeli del Bangladesh hanno già deciso di comprare la nuova moschea con i propri soldi».
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