"Una tragedia che dimostra come l'omofobia può avvelenare una famiglia e ridurla a una prigione"

PADOVA. Arcigay Tralaltro Padova "apprende con orrore, anche se non con sorpresa, del possible retroscena di omofobia e disagio familiare che ha causato l'omicidio-suicidio di Arsego".
"Non sappiamo nel dettaglio quello che è successo nella famiglia di Alessia Gallo", aggiungono i responsabili dell'associazione. "Se tuttavia le notizie uscite in queste ore dovessero trovare conferma, si tratterebbe delle conseguenze inevitabili della trascuratezza con cui sono stati trattati servizi di assistenza sociale e la mancanza di attività culturali volte alla riduzione di stereotipi e dell'omofobia nella nostra regione".
Mattia Galdiolo, presidente di Arcigay Tralaltro Padova dichiara: "Questa tragedia, come altre simili, ci colpisce perché manifesta in modo palese quanto l'omofobia e la transfobia siano in grado di avvelenare gli affetti e trasformare la famiglia in una prigione mortale. Speriamo che le istituzioni e la politica, dalle realtà più locali ai decisori regionali sappiano rispondere andando oltre le solite vaghe promesse. L'impegno delle associazioni è importante ma non può sostituire il lavoro delle istituzioni".
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