Università, a settembre i test d’ingresso: ecco le date
PADOVA. Gli studenti delle superiori possono tirare un sospiro di sollievo: quest’anno i temutissimi test d’ingresso non arriveranno prima di settembre. Dopo l’esperimento dell’anno scorso, il ministero dell’Istruzione sembra infatti aver rinunciato alle prove anticipate: fa eccezione, a Padova, solo la facoltà di Economia, dove si è scelto di fissare la prima data utile per il 24 aprile. Ci sarà comunque una seconda possibilità, la cui partecipazione è aperta a tutti, il 25 agosto.
Festeggiano certamente gli studenti, e soprattutto i liceali, ma anche buona parte dei dirigenti scolastici. «Senz’altro per noi è molto meglio così» conferma Aurora Scala, preside del liceo classico Tito Livio. «I ragazzi l’anno scorso hanno avuto grandi difficoltà: per loro è stato impossibile prepararsi al meglio, sia per l’esame di stato sia per il test d’ingresso. Ci eravamo attivati per favorirli in qualche modo, ma è stato davvero difficile, anche perché aprile è un mese ricchissimo di attività extrascolastiche: ci sono le visite d’istruzione, ma anche le olimpiadi letterarie, di matematica, di fisica e di lingue, in più noi abbiamo il “certamen” di traduzione. Conciliare queste attività con i test anticipati era davvero limitante. Quest’anno sarà tutto più semplice».
Della stessa opinione Massimo Vezzaro, preside del liceo scientifico Cornaro, dove ogni anno circa il 40% dei maturandi sceglie di tentare il test più temuto: quello per Medicina.
«Per quanto ho potuto veder l’anno scorso, anche confrontandomi con i docenti, credo che tornare alla “vecchia” organizzazione sia un bene» spiega Vezzaro «in primavera si sovrapponeva ad attività culturali, di orientamento e anche per l’alternanza scuola-lavoro. Portava a una deviazione dell’attenzione, tanto rispetto ai test quanto all’ordinario impegno scolastico. Questo soprattutto in occasione delle prove che hanno partecipazioni massicce. Le prove di Medicina, l’anno scorso, hanno portato una distrazione notevole nelle nostre aule, e non parlo solo dell’assenteismo, ma anche in generale di un calo dell’attenzione».
Negli istituti tecnici e professionali, dove a continuare gli studi sono circa una metà degli studenti, le date dei test d’ingresso creano ovviamente meno disagi. «Siamo sempre riusciti a risolvere la situazione in modo funzionale» spiega Cinzia Bettelle, preside del Calvi «e anzi lo scorso anno abbiamo anche portato avanti una bella collaborazione con l’università, portando in aula docenti del Bo. Nella nostra scuola sono circa il 60% degli iscritti a scegliere la via universitaria, altri preferiscono lavorare e altri ancora tentano la strada dell’alternanza, anche se è difficile. Certo l’obiettivo di superare i test tende a distogliere l’attenzione dallo studio scolastico, ma in generale direi che ci siamo adattati bene in tutte le situazioni».
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