Università di Padova, bocciati i cinque appelli
Il Senato Accademico ha approvato il bando per il finanziamento di 28 progetti di ricerca aperti ad altrettanti ricercatori provenienti da tutto il mondo, per uno o due anni di attività.
L’Università di Padova ha messo a disposizione 1 milione e 200 mila euro, altri 800 mila li metterà la Comunità Europea. Il bando uscirà a settembre ma già da ora 438 gruppi di ricerca hanno manifestato interesse all’importante decisione dell’ateneo padovano nell’ambito del processo Cofund Piscopia. Il progetto Cofund mira ad aumentare le possibilità di formazione di sviluppo della carriera di ricercatori esperti, promuovendone la mobilità a livello europeo e approfondendo le competenze individuali, in particolare quelle multi o interdisciplinari.
Via libera del Senato Accademico anche al bando per l’attribuzione di 15 borse di studio di dottorato riservate a candidati stranieri e finanziate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Il concorso per soli esami consentirà l’ammissione ai corsi di dottorato di ricerca, della durata di 3 anni.
Approvata dal Senato Accademico anche la deroga al numero minimo degli appelli d’esame previsti dal regolamento didattico di ateneo. L’articolo 9 afferma che “lo studente ha a propria disposizione, per ciascun anno accademico e compatibilmente con le scadenze fissate per gli appelli di laurea, cinque appelli”.
Viste le richieste pervenute dalle Scuole di Ingegneria, di Scienze, di Economia e Scienze Politiche, il Senato ha detto sì alla richiesta di deroga al numero minimo di cinque appelli. La deroga per la Scuola di Ingegneria è relativa a tutti i corsi di studio; per la Scuola di Scienze è limitata ai corsi di studio dell’ex Facoltà di Scienze Statistiche; per la Scuola di Economia e Scienze Politiche la deroga al numero minimo dei 5 appelli riguarda i corsi di studio dell’ex Facoltà di Economia, il corso di laurea in Economia Internazionale e il corso di laurea magistrale in Economia Internazionale a partire dal prossimo anno accademico.
La riduzione degli appelli da 5 a 4 punta anche ad evitare che la frequenza ripetuta di alcune prove d’esame diventi per gli studenti il surrogato di un’inadeguata frequenza alle esercitazioni e di incentivare una consapevole autovalutazione del proprio livello di preparazione. Il Senato Accademico ha ribadito che il numero degli appelli reali non potrà essere inferiore a 4 e ha invitato le Scuole ad una ulteriore approfondita riflessione al fine di proporre una razionale calendarizzazione degli appelli.
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