Università di Padova, nuove regole per l’elezione del rettore: via al cambio di statuto

PADOVA. Dopo giorni di acceso dibattito torna il sereno al Bo. È stata infatti approvata ieri, quasi all’unanimità, la modifica delle regole per l’elezione del prossimo rettore con la redistribuzione del peso ponderato dei voti per le diverse componenti dell’elettorato. L’assemblea costituente dell’Ateneo, l’organo che discute le modifiche allo statuto dell’Università, era stata convocata in seguito a una richiesta del personale tecnico amministrativo (Pta) che proponeva una modifica delle regole elettorali.
Fino a ieri votavano con un voto ciascuno tutti i docenti e ricercatori di ruolo e i componenti del Consiglio degli studenti; il voto del Pta, dei ricercatori a tempo determinato e dei dottorandi, invece, valeva rispettivamente l’8, il 5 e il 2% del numero di docenti votanti. La modifica approvata ieri stabilisce il diritto di voto pieno per i ricercatori a tempo determinato, che il peso del Pta debba salire al 16%, quello degli studenti al 5% e quello degli specializzandi (prima non rappresentati) all’1%.
L’assemblea costituente si è dunque riunita ieri nell’Aula Magna di Palazzo Bo, nel rispetto delle norme anti Covid, e ha approvato la riforma con un voto quasi unanime, con la sola contrarietà di uno dei quattro rappresentanti del personale tecnico amministrativo. «Grande soddisfazione», ha detto il rettore Rizzuto al termine dell’assemblea, «accolgo così la fine dei lavori di un’assemblea costituente che ha lavorato con la massima coesione e unità di intenti.
Un’assemblea che ha approvato con voto quasi unanime una riforma del corpo elettorale per l’elezione del rettore, segno di una comunità accademica ampia e coesa. Resta ai docenti, trai i quali viene oggi riconosciuto appieno il ruolo dei ricercatori a tempo determinato, la responsabilità predominante della scelta, ma cresce il peso del personale tecnico amministrativo e degli studenti, e vengono inclusi, con dottorandi e assegnisti, gli specializzandi, molti in prima linea oggi, con i nostri medici, nell’emergenza sanitaria».
È stato riconosciuto diritto di voto pieno ai ricercatori a tempo determinato; il peso della percentuale del personale tecnico amministrativo è salito dall’8 al 16%; il voto pesato degli studenti sale al 5%, con un peso più che raddoppiato e con una estensione della platea degli studenti chiamati alle urne; infine il voto pesato all’1% per gli specializzandi, precedentemente non rappresentati. Il testo verrà ora inviato al Ministero dell’Università e della Ricerca per un controllo previsto dalla legge.
«Siamo soddisfatti per il clima positivo che si è creato», ha detto Dario Da Re, rappresentante del Pta nel cda dell’ateneo, «questo voto dimostra che l’università sta cambiando, non più solamente ricerca e didattica ma anche servizi».
«Aver aumentato il peso generale degli studenti è un buon risultato e un riconoscimento politico importante», spiega Pietro Notarnicola, rappresentante uscente in Senato, Udu, «infastidisce però l’atteggiamento di buona parte dell’assemblea nel trattare le nostre istanze, a tratti paternalista. In particolare da parte dei membri esterni del cda, che dopo aver ritenuto di doversi astenere dal dibattito riguardante le altre componenti dell’ateneo, hanno invece sostenuto l’adozione del peso più basso per gli studenti, dando scarsa importanza alla questione. Siamo consapevoli e soddisfatti dell’importanza di questo nuovo riconoscimento dato alla componente studentesca». —
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