“Università dimenticata”: studenti anti-governo occupano Scienze Politiche

Dopo un’assemblea in facoltà decisa l’azione di forza. Scatta la rivolta: «Basta tagli e bugie della politica: servono investimenti» 

PADOVA. Gli studenti hanno occupato ieri sera alle 20 la sede della facoltà di Scienze Politiche di via del Santo. Striscioni e assemblee, per un’occupazione definita dagli studenti “prettamente politica” e rivolta all’attuale situazione.

La scelta di occupare è nata infatti dall’assemblea studentesca d’ateneo “Ground Zero, la Resistenza riparte dall’Università” organizzata da Studenti Per Udu Padova. Proprio durante l’assemblea si è discusso dell’attuale situazione politica e sociale italiana. A partire «dall’elevato sottofinanziamento a cui è costretto il sistema universitario e dal clima di forte conflitto sociale costruito dal governo gialloverde» fino ad arrivare al decreto sicurezza di Salvini, ai tagli «mascherati da risparmi» sulla scuola e sull’istruzione in legge di bilancio.



«Per poter proseguire la discussione e portare un forte messaggio di contrasto a questo governo Salvini–Di Maio, che continua a non considerare gli studenti e a considerare scuola e Università come servizi da tagliare, mentre porta avanti politiche securitarie e razziste, abbiamo deciso di occupare», hanno spiegato gli studenti, che alle 21 erano già un centinaio, provenienti non solo da Scienze Politiche ma anche da altre facoltà e città.



«È ormai da molti anni che la volontà politica di definanziare e depotenziare il sistema universitario italiano è portata avanti governo dopo governo, ministri dopo ministri», ha spiegato Enrico Mazzo, coordinatore di Studenti Per Udu Padova. «L’istruzione universitaria è diventata sempre più elitaria, con tasse studentesche alle stelle e numeri chiusi e programmati, rendendo gli atenei italiani e mondiali dei concorrenti di una gara in cui i vincitori sono sempre gli stessi, oltre ad aver sminuito il ruolo culturale che l’Università potrebbe avere nel tessuto sociale, al di là della preparazione al mercato del lavoro».

Da qui l’occupazione. «Come associazione studentesca non potevamo stare fermi. Abbiamo scelto di occupare l’università perché è il simbolo più chiaro di come sia un luogo bistrattato e trascurato da tempo, quello dell’istruzione e della formazione. Noi non ci stiamo. Questo governo deve gettare giù la maschera. Non è cambiamento, è repressione». Presente anche il cantautore Pierpaolo Capovilla. —

Alice Ferretti
 

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