Premiati i trionfi degli atleti dell’Università di Padova: «Studio e sport, palestra di vita»
Due anni di successi a remi, a vela e negli scacchi. Gli studenti: «Impariamo il lavoro di squadra»

Allenarsi e studiare come palestra di vita. Perché nel gioco di squadra, nella grinta dello “spogliatoio”, si impara una fatica che, in fondo, insegna a stare al mondo. È quasi un’arte quella che lo sport ha instillato negli studenti-atleti del Bo impegnati in competizioni universitarie nazionali e internazionali.
A remi, a vela, negli scacchi. I trionfi dell’ateneo sono stati premiati ieri a Palazzo del Bo per i podi raggiunti nell’ultimo biennio.
Targhe e coppe sono state consegnate dalla rettrice Daniela Mapelli, tra le congratulazioni del prorettore al benessere e allo sport Antonio Paoli, e del governatore del Veneto Luca Zaia.
«L’importanza del doppio impegno portato avanti dai nostri giovani è soprattutto capire che talvolta si vince ma spesso anche si perde, e l’importante è non abbattersi», ha ricordato la Magnifica. Un approccio che incarnano i sorrisi di Marco Pitteri, Leone Tuci, Carlo Moretti e Tommaso Zanon, 4 velisti.
I trionfi in barca a vela
Tre ingegneri e un economo, hanno dai 20 ai 27 anni. Sul viso l’abbronzatura di chi va per mare anche fuori stagione e lo sguardo vispo di chi sfida l’orizzonte. Sono parte dei circa settanta studenti coinvolti quest’anno in Metis vela e coordinati dal professore Andrea Lazzaretto.
Progettano, costruiscono e gareggiano con imbarcazioni innovative e sostenibili per la competizione velica universitaria 1001VelaCup.

Anche loro tra i trionfi del Bo, coltivano la passione sportiva in un equilibrio perfetto di studio e divertimento. «Il progetto porta via tempo ed energie ma apre a competenze sia soft che hard preziosissime in un futuro contesto lavorativo e che l’università, altrimenti, non potrebbe dare», racconta Marco.
«Troviamo sponsor, ci interfacciamo con aziende del territorio, poi ci sono gli allenamenti e le trasferte – aggiunge Leone – Non è facile conciliare ma non è un peso farlo, anzi, cimentarci con l’impresa ci dà un assaggio di cosa ci aspetterà fuori, una volta terminati gli studi». Tutto di guadagnato, insomma: «È perfettamente complementare con l’università, di cui mettiamo in pratica le nazioni apprese sui libri», aggiunge Carlo. E infine Tommaso, per cui un «fisico bestiale» più che in acqua ci vuole «per mettere d’accordo tante teste pensanti con idee diverse».
A remi e con gli scacchi
Tra i premiati d’acqua, anche i protagonisti del campionato italiano Tricolore universitario di canottaggio, del Lion cup university Dragon boat championship (nato dalle veneziane Ca’ Foscari e Iuav, in collaborazione con il Cus di Venezia), e della sfida remiera disputata in Canal Grande a Venezia, nell’ambito della Regata storica. Infine, i re e regine degli scacchi, nel 2024, all’Alma mater university chess tournament. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova