Upa, sito web oscurato e servizi informatici in tilt

PADOVA. Il sito di Upa Padova è in aggiornamento da giorni mentre all’uscita dello storico direttore Antonio Berengan si aggiungono le notizie di concrete difficoltà relative all’intera rete informatica dell'associazione degli artigiani che fa capo al sistema di Confartigianato. Ad essere in crisi infatti non sarebbe solo la gestione del sito di Upa ma anche, per lo meno, una parte dei dati relativi alle circa 10 mila imprese iscritte a una delle categorie più forti della provincia. Al centro del problema sarebbe Upa Servizi Spa, la società di proprietà dell’associazione (che ha rilevato le quote fino all'estate di quest’anno detenute da Cassa di Risparmio del Veneto) ma anche attribuibili, per poco meno del 12%, all’imprenditore Stefano Girotto, Ad di Network Impresa Srl, società di gestione dei servizi informatici che, dalla fine di novembre di quest’anno, non si occupa più di supportare Upa.
Molti negli ultimi anni sono stati i momenti di tensione fra Upa e Network Impresa, legati da una parte ai costi annui del servizio, arrivato alla soglia dei 2,3 milioni di euro, dall’altra alla cessione dei dati sensibili delle imprese associate ad Upa che Network Impresa deteneva fino allo scorso novembre. Nel frattempo la lunga crisi di Upa Servizi acuiva le tensioni con i circa 170 dipendenti dell’azienda che, dopo quasi 5 anni di contratti di solidarietà, hanno visto solo ieri mattina la sigla definitiva di un accordo per l’accesso alla Cassa Integrazione in Deroga attivabile a partire dal gennaio 2017 e valida fino a settembre prossimo e che dovrebbe coprire fino ad un massimo del 30% delle ore lavorative complessive dei dipendenti. «Si è trattato di un accordo sofferto su cui i dipendenti della società hanno espresso tutto il proprio malessere», spiega Francesco Gagliardi della segreteria Filcams Cgil di Padova. «Un accordo che i dipendenti hanno accettato di sottoscrivere solo a patto che Upa prenda l’impegno che tutte le società del gruppo ad essa facenti capo si adoperino al fine di trovare soluzioni che consentano una ripresa e una stabilità economica della società Upa Servizi Spa anche attraverso una riorganizzazione di tutto il sistema». Pure nel pieno della crisi occupazionale di Upa Servizi, i sindacati rivelano che da settimane una cinquantina di lavoratori fanno la spola tra Padova e Vicenza per cercare di sopperire alla crisi derivante dalla rescissione del contratto che legava Upa a Network Impresa Srl. «Mentre si parlava di taglio degli stipendi o del personale, di esuberi e Cig in Deroga», spiega Gagliardi, «ogni giorno 50 dipendenti di Upa Padova lavorano da Vicenza per imparare le funzionalità dei nuovi programmi che si rendono necessari a Upa per la continuità dei servizi e nel contempo inseriscono manualmente i dati delle aziende socie e clienti nel nuovo sistema informatico. Un’emergenza che ci conferma nell’opinione che sia arrivato il momento di avviare un piano serio di rilancio partendo dalla riduzione dei costi dell’outsourcing, dalla riduzione delle spese e passando per una riorganizzazione di tutto il sistema Upa verso una equa distribuzione del costo del lavoro. Un’opinione condivisa dal presidente Boschetto che, quando questa crisi contingente sarà scongiurata, attendiamo alla prova dei fatti». Upa nel frattempo si trincera dietro un totale no comment.
Riccardo Sandre
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