Urbs Picta a Padova: San Giorgio, la magia dell’oratorio gemello

La versione virtuale del sito di piazza del Santo darà nuovo impulso agli studi, alle ricerche e alla valorizzazione turistica

Luca Preziusi
Una visualizzazione digitale dell’oratorio di San Giorgio rispetto a piazza del Santo (FOTO BIANCHI)
Una visualizzazione digitale dell’oratorio di San Giorgio rispetto a piazza del Santo (FOTO BIANCHI)

PADOVA. Entrare nell’Oratorio di San Giorgio, smontarlo, sezionarlo, farlo a pezzi e ricomporlo. Digital Twin è nato con questo obiettivo e per conservare e studiare l’edificio in piazza del Santo, esattamente come richiede l’Unesco che lo ha inserito tra i siti del patrimonio di Urbs Picta. È il gemello di quello reale, ma è virtuale. Si può viaggiare dentro l’Oratorio e studiarlo al millimetro. Promosso dalla Veneranda Arca del Santo, realizzato e sponsorizzato da Geolander.it, il brand dell’azienda veneta Gemmlab che attraverso le voci di Giovanni Manta e Michele Nocera ha svelato il progetto.

San Giorgio è stato ricostruito grazie ad una nuvola di 300 milioni di punti georeferenziati, che rappresenta l’edificio storico in ogni suo elemento, diventando un prezioso strumento di conservazione e monitoraggio. E in futuro magari anche di promozione e valorizzazione all’interno di Urbs Picta.

COME FUNZIONA

Non solo immagini, quanto dati, nuvole di punti che mappano ogni centimetro quadrato dell’oratorio, permettendo indagini di tipo scientifico e la possibilità di avvicinamento in modalità virtuale agli affreschi di Altichiero da Zevio. L’Oratorio definito “gemello” è stato realizzato utilizzando metodologie e tecnologie ad alta precisione proprie del Geomapping 3D. Attraverso l’uso combinato della fotogrammetria digitale, sono state ricavate le cosiddette “nuvole di punti” (oltre 300 milioni) con la restituzione di un modello digitale che riproduce fedelmente tutte le informazioni del sito e consente di accedere a ogni singolo dettaglio navigando al suo interno.

Il gemello digitale quindi diventa una costruzione che è possibile smontare e riassemblare, mantenendone allo stesso tempo la sua identità. Questo consente di comprendere la sua concezione originaria, e le sue modificazioni storiche, valutando in prospettiva eventuali rischi dati dagli agenti atmosferici e dallo scorrere del tempo e consentendo, grazie ai dati a disposizione, un intervento tempestivo e puntuale, anche durante futuri ed eventuali lavori di restauro.

IL FUTURO

Nello stesso tempo potenzialmente è uno strumento di promozione e comunicazione efficace, in grado di trasmettere la qualità esperienziale alta della visita reale, permettendo di cogliere a distanza ravvicinata alcuni particolari, come l’organizzazione e la sapienza degli spazi dipinti, il mondo multietnico rappresentato dal pittore, la moda e i costumi dei personaggi, l’iconografia delle loro storie.

«Il lavoro, compiuto insieme da Veneranda Arca e Geolander.it, ha permesso di ottenere uno straordinario risultato, che sarebbe auspicabile poter replicare per tutti i cicli ora patrimonio Unesco», evidenzia Emanuele Tessari, presidente Capo della Veneranda.

«Il Digital Twin non solo fornirà un prezioso strumento di conservazione e studio dell’edificio, mettendo a disposizione di esperti, studiosi e ricercatori i dati georeferenziati del bene, ma sarà anche un importante strumento per la sua promozione e valorizzazione».

«È un lavoro strabiliante che permetterà di entrare in dialogo diretto con queste opere straordinarie», aggiunge il rettore del Santo, padre Antonio Ramina. «Cappella e Oratorio sono già gemelli l’uno dell’altro, ora abbiamo anche quello digitale che sarà fondamentale per il restauro e speriamo presto anche come virtual tour», chiude l’assessore comunale alla Cultura, Andrea Colasio. —

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