Usl 6, estesi gli orari di visita «Così i pazienti stanno meglio»

Orario di visita no-stop nei reparti ospedalieri: la cura della “compagnia” piace ai malati e ai loro familiari. Lo dicono i dati che emergono dalla prima rilevazione effettuata nei diversi ospedali...
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - OSPEDALE SANT'ANTONIO
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - OSPEDALE SANT'ANTONIO

Orario di visita no-stop nei reparti ospedalieri: la cura della “compagnia” piace ai malati e ai loro familiari. Lo dicono i dati che emergono dalla prima rilevazione effettuata nei diversi ospedali dell’Usl 6 Euganea circa il gradimento del progetto pilota “Humanitas, porte aperte in corsia” avviato a livello provinciale un anno e mezzo fa. La sperimentazione è iniziata prima dell’unificazione delle tre Usl - 15, 16 e 17 - confluite dal primo gennaio 2017 nell’Euganea. Il progetto ha esteso l’orario di visita ai pazienti, dalle 7.30 alle 8.30 e dalle 11.30 alle 21 nei reparti di area medica di tutti gli ospedali di città e provincia. Di fatto, salvo la fascia dalle 8.30 alle 11.30 dove si svolge il giro dei medici nei reparti, il resto della giornata i pazienti possono trascorrerlo in compagnia di familiari e amici a cui i reparti non sono più preclusi.

Il progetto interessa le unità operative di Medicina, Geriatria, Lungodegenza e Nefrologia a Camposampiero, Medicina 1 e 2, Lungodegenza a Cittadella, Medicina fisica e Riabilitazione, Medicina di comunità a Montagnana, Medicina, Geriatria, Lungodegenza 1 e 2 al Sant’Antonio a Padova, Medicina, Geriatria, Neurologia , Lungodegenza, Medicina fisica e Riabilitazione a Piove di Sacco, Cardiologia, Medicina C2 e C3, Nefrologia, Neurologia a Monselice.

L’indagine di gradimento è stata effettuata tra il 5 e il 18 febbraio tramite dei questionari consegnati al paziente al momento della dimissione, dopo un ricovero superiore ai sei giorni. Sono stati raccolti 348 questionari, di cui 322 sono stati ritenuti utili e validi per l’elaborazione. Dall’analisi dei dati raccolti emerge che ilo 68 per cento degli interpellati ha giudicato l’iniziativa molto positivamente - ottima per il 28 per cento e buona per il 40 per cento - il 48 per cento ha dichiarato di aver ricevuto visite a tutti gli orari e il 67 per cento ha riferito che le visite sono durate più di un’ora. Sempre secondo il racconto dei pazienti, la presenza dei familiari ha contribuito a migliorare lo stato di benessere generale, aumentare il grado di serenità, diminuire ansia e paura. Allo stesso modo i pazienti hanno segnalato il gradimento per il rapporto con gli operatori, sottolineando nei questionari l’attenzione e la cura prestati e la buona comunicazione con il personale sanitario.

«Abbiamo pensato di ampliare l’orario di apertura delle visite perché compagnia ed empatia agevolano la guarigione» sottolinea il direttore generale Domenico Scibetta, «innescando energie positive e migliorando concretamente la degenza degli assistiti che non devono sentirsi reclusi. Chi è in cura deve sentirsi accolto in ospedale, non un ingranaggio di una macchina. Tra l’altro si tratta di un progetto di “benessere a costo zero” dato che per metterlo in atto è bastato solo riorganizzare gli orari».

Elena Livieri

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