Va all'esame di guida al posto di un'altra: in tre sotto inchiesta

Indagati il responsabile dell’autoscuola "Nuova 4 Ruote" con la candidata alla prova e la giovane che l’ha sostituita

PADOVA. Come affrontare un esame senza sobbarcarsi anche l’impegno di studiare e di presentarsi preparati davanti agli esaminatori? E, ancora, come evitare il rischio di una bocciatura? Semplice: farsi sostituire da una persona che ha già superato quella prova e con ottimi risultati. Una ventunenne padovana ci ha provato con la complicità del responsabile di una scuola guida. Ma è andata male. Coordinati dal pubblico ministero Sergio Dini, i carabinieri del nucleo investigativo di Padova hanno scoperto il “trucco” e atteso la “falsa candidata” nel piazzale della Motorizzazione civile dove si era appena svolto l’esame, facendole scattare le manette ai polsi. L’inganno è stato smascherato e in tre sono finiti nel registro degli indagati: Giovanni Baretta, 43 anni, responsabile dell’autoscuola Nuova Quattro Ruote srl con sede in via Ceoldo 6 a Padova; Gioia Nadour, 21enne di origine nomade con residenza a Legnaro in via Perin 20 ed Elena Oanca, 26enne di origine rumena, residente a Padova in via Verri. Gravi le accuse di cui sono chiamati a rispondere i tre, tutti difesi dall’avvocato Alberto Toniato: il concorso in falso in un documento valido per l’espatrio e in falsa attestazione a un pubblico ufficiale sull’identità personale.

È nell’ambito di un’altra indagine su alcune scuole guida che viene intercettata la telefonata in cui Baretta è pronto a rassicurare Gioia, timorosa di non superare l’esame di guida: la ragazza non ha nessun motivo di preoccuparsi. Tutto sarebbe andato per il meglio. Già perché - aveva insistito Baretta - a sostenere la prova di teoria, sarebbe andata una sua conoscente. Che, di sicuro, avrebbe superato la prova con esito brillante. E, infatti, il 30 dicembre all’esame si presenta Elena Oanca che consegna agli esaminatori la documentazione sanitaria e la carta d’identità di Gioia. Con un piccolo ritocco: nella foto c’è il volto di Elena che supera l’esame senza problemi. Salvo incrociare i carabinieri che l’aspettano all’uscita. Scatta l’arresto che viene convalidato dal gip anche se il magistrato dispone la scarcerazione, mentre l’indagine va avanti.

Restano da chiarire tanti aspetti di questa storia sulla quale i carabinieri stanno lavorando: Elena ha fatto tutto gratis o dietro la promessa di qualche compenso? E, ancora, si è trattato di un caso isolato?

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