Valbona, chiude il maniero svuotati stanze e saloni
Lo storico gestore Lacagnina è furibondo: «Tra un mese soltanto topi e fantasmi» Dodici dipendenti restano senza lavoro. Isoclima vende l’immobile per 2 milioni

LOZZO ATESTINO. «Lascio il castello ai fantasmi, ai topi e ai delinquenti che sicuramente entreranno abusivamente per saccheggiarlo». Con questo weekend si mette definitivamente un punto alla storia recente del castello di Valbona e il pensiero del suo ventennale gestore, Puccio Lacagnina, non poteva che essere colmo di rammarico e rabbia.
Dopo le ultime feste dedicate a trasgressione, mistero e ovviamente ad Halloween, l’antico maniero di Lozzo Atestino chiuderà definitivamente i battenti tra oggi e domani. In questi giorni la famiglia Lacagnina, che aveva in gestione il castello dal 1997, sta letteralmente svuotando la struttura, visto che gran parte di arredi e mobilia è di proprietà dello stesso Puccio Lacagnina, 81 anni, che nel maniero ha investito risorse su risorse.
Elettrodomestici della cucina, frigoriferi, celle frigo, freezer, tavoli, sedie, tovaglie, posate, bicchieri, mobili e divanetti d’epoca, arredo bagno, oggettistica medioevale, lampadari, quadri: il castello in questi giorni, prima della consegna delle chiavi ai proprietari della fortezza, si è trasformato in un insolito svuota-tutto. «Una scelta necessaria, sia perché questi beni erano miei e sia perché voglio chiudere la mia gestione senza debiti» sottolinea Lacagnina «Devo infatti chiudere i conti con i fornitori ma, soprattutto, devo liquidare quasi 30 mila euro ai dodici dipendenti del castello, che peraltro ora si trovano senza un lavoro».
Ad essere svuotati non sono stati solamente saloni e stanze del castello, ma anche il giardino e lo zoo-fattoria che erano tra le principali attrazioni del complesso medievale: giostrine, arredi e ancora pavoni, anatre, bengalini, galline hanno trovato nuovi padroni. «Rimarrà solo qualche anatra che nuoterà nel canale che costeggia il castello» spiega amareggiato Lacagnina.
«Da domenica», aggiunge, « chi arriverà a Valbona troverà un castello vuoto e inospitale. Abbiamo ricevuto decine di chiamate di protesta e più di qualcuno in queste settimane ci ha contattato per riservarsi un posto in vista del Capodanno o del Natale, rimanendo scioccato dall’annuncio di chiusura». Lo storico gestore di Valbona prevede scenari cupi per il futuro del castello: «Qui serve manutenzione costante, e io l’ho garantita per vent’anni. Tra un mese arriveranno i primi cedimenti ed entreranno i primi topi. In molto meno i piccioni invaderanno i camminamenti e non ci vorrà molto perché qualche malintenzionato metta piede nel maniero per portarsi via qualcosa. D’altra parte, chi mai potrà interessarsi ad un castello del genere a quella somma e con tutte le difficoltà di gestione che presenta una struttura di questo tipo? ».
Il castello, come è noto, è in vendita. La proprietà è nelle mani di Isoclima, società atestina leader mondiale nella produzione di vetri di sicurezza, entrata a far parte dello Stirling Square Capital Partners, realtà inglese di private equity che ha concluso a luglio un maxi investimento nell’azienda di Este.
Gli inglesi non si sono dimostrati interessati al castello, che è ritornato ad Isoclima e che, a sua volta, ha optato per la messa in vendita. La cifra necessaria per accaparrarsi il complesso partirebbe da 1,8-2 milioni di euro.
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