Vdp, dopo Anselmi tratta l’acquisto delle Zen
Le fonderie Zen di Albignasego sono pronte a passare di mano. È Vdp, il gruppo di Schio che nel giugno 2017 aveva acquisito l’altra fonderia padovana, la Anselmi di Camposampiero, ad essere protagonista di un’operazione che potrebbe concludersi già nelle prossime settimane.
LA TRATTATIVA
Operatori vicini al dossier, infatti, parlano di una trattativa avanzata per l’acquisizione delle quote di maggioranza o della totalità della proprietà delle Fonderie Zen. Un’operazione che chiuderebbe il cerchio sulle vicende di un’azienda storica del territorio, tornata ad essere appetibile sul mercato grazie alla collaborazione dei suoi dipendenti e dirigenti con istituzioni finanziarie private e pubbliche come Veneto Sviluppo, entrata nella compagine sociale con un’operazione di equity datata 2013.
L’ASSETTO SOCIETARIO
Assieme a Veneto Sviluppo, che detiene oggi il 28, 5% della società, titolare delle Fonderie Zen è Gdz Srl società che vede la partecipazione minoritaria di un gruppo di dirigenti dell’azienda e del fondo d’investimento milanese Overseas Industries. Ancora nulla si sa per certo circa i dettagli della trattativa, ma l’operazione è guardata con attenzione dai sindacati che rivendicano il ruolo avuto dai lavoratori nel salvataggio delle Zen.
I SINDACATI
«Fin dall’inizio i dipendenti» spiegano il segretario della Fiom Loris Scarpa e Marco Distefano, ex presidente della coop Clf delle Fonderie Zen e sindacalista dei metalmeccanici della Cgil padovana «hanno fatto sacrifici enormi per il rilancio dell’azienda. Dopo un anno e 6 mesi di amministrazione controllata, grazie anche all’iniziativa della cooperativa di lavoratori Clf che aveva messo sul piatto una proposta d’acquisto, si è reso possibile il salvataggio della Zen. Una vicenda che per i lavoratori e per il sindacato è motivo di vanto e che monitoriamo con la massima attenzione».
LE SINERGIE
Un’operazione che secondo alcuni operatori del settore risponde a una logica industriale di sicuro interesse. «Non abbiamo ancora avuto modo di ragionare insieme ai possibili acquirenti di un preciso piano industriale» spiegano i due sindacalisti della Fiom «e rimaniamo fermi nella convinzione che si rendano necessari investimenti sia nei processi produttivi che nelle tecnologie a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Ma l’ingresso delle Fonderie Zen in un gruppo solido sia a livello industriale che finanziario, se unito a una imprescindibile garanzia sul piano occupazionale e dei diritti, potrebbe essere quella svolta che l’azienda attendeva da tempo. Come in tutti i casi, e a maggior ragione in questo, vigileremo con attenzione sul susseguirsi degli eventi a garanzia dello sviluppo del settore siderurgico nel padovano e dei lavoratori che tanto hanno dato per mantenere viva una realtà strategica». —
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