Vede il Catajo, s’innamora e lo compra

È l’imprenditore di Villa del Conte che ha brevettato il panno Vileda. Ha sborsato quasi 3 milioni: «Un colpo di fulmine»
Di Gianni Biasetto

BATTAGLIA TERME. È l'uomo che ha brevettato il panno Vileda e che anche grazie a quell’idea è diventato ricco, il nuovo “signore del castello” del Cataj. Sergio Cervellin, 59enne imprenditore originario di Villa del Conte, ha acquistato la mastodontica reggia dei Colli Euganei all'asta dalla famiglia Dalla Francesca per un importo di 2.750.000 euro, più le imposte. Ieri mattina, nel salone al piano nobile dell'antica dimora ideata nel 1570 dagli Obizzi, una famiglia di capitani di ventura, Cervellin che vive a Castelfranco (Treviso), ha illustrato i progetti futuri per riportare agli antichi splendori il complesso che è stato anche residenza degli Asburgo, imperatori d'Austria.

Amore a prima vista. È il mese di agosto del 2015 quando Sergio Cervellin, al volante della sua Rolls Royce blu, passa per caso dalle parti di Battaglia Terme e posa lo sguardo sul castello del Catajo. «Era seminascosto dagli alberi e questo mi ha incuriosito» racconta l'imprenditore «Quando sono tornato a casa sono andato su internet per capire meglio cosa c'era dietro quella fitta vegetazione. Diciamo che quando mi sono accorto di tanta bellezza è scoppiata la scintilla. Quel complesso ricco di storia e di arte mi ha stregato al punto da interessarmi. Non sapevo che era stato messo all'asta alcuni anni prima e che non aveva ancora trovato un acquirente. Una settimana dopo sono tornato a Battaglia per visitarlo. Ho pagato il biglietto d'ingresso e ho avuto la fortuna di incontrare una guida esperta come Marco Moressa. Quando sono uscito mi sembrava di essere nato e vissuto da sempre nel castello, tanto era stata esauriente la spiegazione della guida».

L'acquisto. I tentativi di vendita all'asta del Catajo sono stati numerosi. Solo dal 2013 alla fine del 2015 le aste andate deserte sono state due e il prezzo è crollato dagli 11 milioni del primo tentativo ai 9 milioni e 200 mila del secondo, fino alla proposta finale di 2.750.000 depositata da Cervellin alla fine dell'estate del 2015 nello studio del notaio Fulvio Vaudano di via San Fermo a Padova. Proposta d'acquisto che riguarda il castello e quello che viene chiamato il Parco dei daini. Rimangono in proprietà della famiglia Dalla Francesca, invece, i terreni di quello che i battagliensi chiamano il “Ferro di cavallo” e i casolari abbandonanti. «Prima di formulare l'offerta mi sono consultato con i miei tre figli: Consuelo, Maicol e Nicolò», spiega il titolare della Euroimmobiliare di Castelfranco Veneto «Con loro sono stato chiaro: questo bene è andato all'asta per dissapori familiari della vecchia proprietà, mi impegno in questa spesa a patto che tra di voi non succeda la stessa cosa». Quando ha depositato l'offerta, Cervellin aveva visto solo una parte del castello, quella aperta al pubblico. Molte delle 350 stanze di cui è composto il complesso, il nuovo proprietario non le ha ancora visitate.

Il futuro. Sul futuro del castello del Catajo esiste uno studio commissionato dalla vecchia proprietà per conto di un possibile acquirente ucraino a un noto studio di architettura di Preganziol (Treviso). Studio che il nuovo proprietario dice di aver già cestinato. «Il Catajo finché sarà di nostra proprietà non diventerà né un hotel di lusso, né una Spa, né un resort, né una multiproprietà, né qualcos'altro che non sia quel bene storico-culturale che tutti conoscono» assicura Cervellin «La nostra intenzione è di aprire al pubblico la maggior parte possibile delle 350 stanze ricche di affreschi e testimonianze storiche, facendole diventare parte di quella che sarà con l'avanzamento delle opere di restauro una casa-museo. Ho manifestato al sindaco di Battaglia Terme, Massimo Momolo, il desiderio che venga portato all'interno del castello il Museo della navigazione. Mi sembra una collocazione ideale. Dopo anni di degrado c'è la ferma volontà di far rinascere il Catajo».

I restauri. Il 16 febbraio, appena avute le chiavi di quella che è una delle più grandi regge d'Italia, il nuovo proprietario ha avviato i primi interventi di restauro conservativo del bene. Lavori che hanno interessato e stanno interessando tutt'ora gli infissi della parte aperta al pubblico della struttura, e il recupero del romantico giardino di Beatrice. Le opere andranno avanti un po' per volta ma con la ferma volontà di vedere rinnovate le sorti del castello, che può diventare una delle principali mete turistiche dell'Italia intera. Si prevede che per il recupero totale della struttura servano oltre 30 milioni di euro. Si dovrà trovare anche una soluzione per il parcheggio delle auto dei visitatori. Lo spazio per realizzarlo è stato individuato all'interno della proprietà, sul lato est che confina con la strada e il canale di Battaglia. Serve un cambio di destinazione d'uso dell'area che dovrà concedere il Comune dopo il nulla osta della Soprintendenza.

GUARDA LA FOTOGALLERY

E COMMENTA

su www.mattinopadova.it

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova