Vera, un rilancio da 17 milioni

SAN GIORGIO IN BOSCO. Il piano di 17 milioni di riassetto produttivo per lo stabilimento dell’Acqua Vera di San Giorgio in Bosco desta qualche perplessità e molte preoccupazioni per le organizzazioni sindacali.
Se da una parte la somma investita dalla Nestlè Sanpellegrino è indubbiamente lusinghiera per il sito produttivo di San Giorgio in Bosco, dall’altra c’è il timore che dietro alla campagna di marketing per il lancio di una nuova bottiglia di acqua non ci sia adeguata attenzione per il futuro dei lavoratori.
«Le modifiche che il futuro assetto industriale determinerà sull’organizzazione del lavoro saranno supportate da un piano di formazione del personale» precisa con una nota la Sanpellegrino, «nonché da un piano di riassetto occupazionale che coinvolgerà almeno una quarantina di posizioni lavorative, per le quali sarà discussa con le organizzazioni sindacali l’adozione di un piano sociale rivolto alla riconversione professionale e a favorire, laddove possibile, l’anticipo del pensionamento».
Ed è proprio questo il punto critico secondo i sindacati.
«Dopo l’incontro dei giorni scorsi con i dirigenti dell’azienda» spiegano Francesca Crivellaro (Flai Cgil Padova), Maurizio Geron (Fai Cisl Padova e Rovigo) e Nicola Storti (Uila Uil Padova e Rovigo, «abbiamo organizzato diverse assemblee con i lavoratori impiegati a San Giorgio in Bosco per confrontarci. Abbiamo condiviso una valutazione negativa del comunicato che l’azienda ha diffuso e dove si sottovaluta la portata degli anticipi pensionistici, che sono numerosi e sui quali ci riserviamo di fare valutazioni più approfondite. Ma ciò che più interessa sindacati e lavoratori e la quantità e la qualità degli investimenti annunciati. La consistente cifra di 17 milioni di euro può apparire consistente, ma in realtà è al di sotto delle necessità. La scelta di puntare più sul marketing e sulla riorganizzazione logistica che sulla qualità e sulla diversificazione dei prodotti non garantisce un futuro certo all’azienda in un mercato sempre più globale e competitivo. La stessa decisione di puntare molto su un prodotto come l’acqua, a bassa redditività, con il supporto di una massiccia campagna pubblicitaria e con una particolare cura estetica della confezione, lascia molta perplessità in una fase di bassi consumi come quella che stiamo ancora attraversando. Non convince infine la decisione di concentrarsi su un mercato interregionale, rinunciando a una dimensione europea e mondiale».
Al grido dei sindacati si unisce il monito dei consiglieri comunali di minoranza della lista “San Giorgio riparte” che invitano le istituzioni ad alzare la guardia: «La Nestlé Vera sfrutta la più importante risorsa del nostro territorio, ovvero l’acqua, ed è importante che la multinazionale dia garanzie serie e concrete sul fronte del lavoro e dell’occupazione ».
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