Conta-veicoli senza autorizzazione: scatta l’ordinanza del sindaco di Vescovana
Cinque dispositivi per la rilevazione del traffico. Il Comune: «Svolgono attività indebite». La società proprietaria: «Tutto regolare, è solo prassi»
L’ordinanza comunale parla di «apparecchiatura non meglio identificata». Conta-veicoli, nello specifico, installati sulla segnaletica comunale e su un palo della Telecom.
«Senza alcuna autorizzazione», puntualizza sorpreso il sindaco Marzio Pattaro, che lo scorso 30 gennaio ha emesso un’ordinanza contro questi dispositivi ritenuti abusivi.
Un passo indietro: giovedì mattina in municipio a Vescovana è arrivata una segnalazione. Lungo le strade comunali e provinciali, recitava la denuncia, erano installati cinque dispositivi utilizzati per il conteggio dei veicoli.
Quanto basta per mettere in allarme gli uffici comunali e provvedere a un immediato intervento: «I dispositivi in questione non risultano autorizzati e sono installati su aree di proprietà comunale», il testo dell’ordinanza di Pattaro, ancora in vigore e che vieta la rimozione degli apparecchi per poter assumere «adeguate informazioni sulla natura di questi dispositivi, che svolgono attività indebite di controllo sul territorio comunale».
I dispositivi riportano l’etichetta dell’azienda proprietaria, una società trevigiana, che casca letteralmente dalle nuvole di fronte alla dura quanto inaspettata reazione del Comune: «La nostra società, nell’ambito dell’ingegneria dei trasporti, svolge attività di progettazione stradale e pianificazione dei trasporti supportata da indagini e rilievi di traffico, e da modelli di macrosimulazione e microsimulazione dinamica».
Nel caso specifico, spiegano dalla Marca, la società ha ricevuto l’incarico per un’attività di monitoraggio del traffico nella zona tra via Bassa e la provinciale 45 Var.
«Sono stati installati cinque rilevatori di traffico, secondo le prassi in uso nel settore», e ancor più nel dettaglio, «dispositivi conta-traffico che, sfruttando la tecnologia radar, sono in grado di rilevare i passaggi di ogni singolo mezzo distinguendoli per lunghezza. Non trattandosi pertanto di telecamere, non identificano né i mezzi, né le targhe, né le persone e non raccolgono dati sensibili, né tanto meno infrangono le normative sulla privacy».
La stessa società ricorda come «normalmente le indagini sul traffico forniscono dati utili per le analisi che vengono condivisi con gli enti gestori delle strade al fine di migliorare le condizioni di viabilità».
Il dialogo con il Comune, sottolineano dalla società trevigiana, è in corso da venerdì sera.
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