Vestita da albero all’incontro sul tram: «Basta abbattere piante»
La protesta a Padova, organizzata dal Comitato Difesa Ambiente, è andata in scena davanti all’assessore Ragona. «È vero che ne hanno piantati altrove, ma quelli tagliati servivano lì dove stavano»

Si sono presentati travestiti da albero, con un tronco in mano, leggendo una poesia di Eleonora Noto, per manifestare il loro dissenso per il taglio degli arbusti in corso per far posto al tram. Durante l’appuntamento di martedì 11 marzo sera in sala Cavalleggeri a Padova, dove amministrazione e Aps hanno incontrato i cittadini del centro per confrontarsi sull’arrivo delle prossime due linee del tram, un gruppo di ambientalisti ha protestato in maniera singolare: «Il costume verde da albero indossato dalla signora è stato realizzato da una scuola che ospita ragazzi con disabilità, che ha voluto aiutarci come potevano. Lottare per la difesa dell’ambiente significa desiderare un mondo più giusto ed equo», spiega Gianluca Stefani, del Comitato difesa ambiente.
Il comitato
«Rimaniamo ancora una volta esterrefatti e indignati per le affermazioni dell’assessore Ragona sul fatto che tutti gli alberi fossero malati. Il ciclo di vita del tram, come è stato affermato dal responsabile unico del progetto tram, Diego Galiazzo, sarà di 30 anni. Mentre saranno 100 quelli che dovranno aspettare i padovani per riavere gli stessi benefici ambientali ed ecologici dei più di mille alberi ad alto fusto e secolari, che sono stati abbattuti dal Comune».
Martedì sera il gruppo ha organizzato una «processione» in corso Milano per commemorare gli alberi abbattuti, portando con sé un ramo dei tigli tagliati in via Cernaia.
Tra qualche settimana altri 5 olmi dovrebbero essere tagliati per permettere ai cantieri del tram di iniziare i lavori in quella strada.
«La gente è stanca e l’amministrazione non ha capito quanto i padovani siano sensibili. Ci raccontano la storia che sarebbero poco meno di 800 gli alberi sacrificati in nome di una mobilità moderna, anche se parliamo di una tecnologia di 20 anni fa, ma in realtà ne sono stati abbattuti più di mille – sottolinea Stefani – I nostri avi si erano preoccupati di lasciare del verde, degli alberi bellissimi e maestosi lungo le strade. Questa amministrazione abbatte e dice che compensano piantando da un’altra parte. Gli alberi servono dov’erano, non in luoghi lontani dove nessuno li può godere».
Gli studenti disabili
A sostenere la protesta anche alcuni studenti di una scuola per persone diversamente abili, che hanno realizzato un costume effetto albero indossato durante il corteo, per sottolineare quanto anche per loro sia importante che nessuno tagli le piante: «Siamo stanchi di false promesse, quindi abbiamo deciso di istituire una commissione volontaria gratuita formata da esperti, che racconti la verità e prevenga gli abbattimenti selvaggi in nome di false malattie – spiega il comitato – Sembra che gli alberi oggi siano un problema, un nemico. Siamo arrivati all’assurdo». —
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