Via Armistizio, Astori non ricorda: «Incidenti evitati»

L’investitore si trova in stato di arresto in Psichiatria. Nella sua mente è ancora buio pesto. Altri esami cerebrali 
FERRO - AUTO DELL'INVESTITORE
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PADOVa. Poche ore dopo aver spazzato via un cantiere stradale e una vita umana, Renato Astori ha “ammesso” con sollievo: «Sono riuscito a evitare un incidente vicino alla rotatoria dello Sporting Center (in via Romana Aponense a Montegrotto)... Poi devo aver preso un sasso con la macchina o forse è caduto qualcosa contro il portabagagli». È ancora buio totale nella mente del direttore di banca cinquantanovenne di Montegrotto, protagonista del tragico incidente accaduto giovedì in via Armistizio: un operaio è morto centrato in pieno dall’auto del funzionario di banca – Savio Domenico Armeli Cartilazzone, 53 anni di Spinea – due colleghi sono rimasti feriti – il moldavo Victor Croitoru, 35 anni di Teolo, e Francesco Gambalunga, 60 di Albignasego –. Renato Astori si trova ricoverato nella Prima psichiatria dell’ex ospedale Busonera. È in stato di arresto per omicidio colposo, lesioni personali aggravate e fuga da incidente, reato che prevede l’arresto in flagranza. Ma il pm Giorgio Falcone, titolare dell’inchiesta, è convinto di trovarsi di fronte a un comportamento umano che non è quello tipico del “pirata” della strada.

Perché un “pirata”, a differenza di Renato Astori, non scappa a 50 chilometri orari dopo un banalissimo tamponamento, con gli occhi persi nel vuoto, accedendosi una sigaretta all’interno dell’abitacolo del suo pick-up. E, ancora, non scappa alla stessa velocità dopo aver centrato un capannello di operai, intenti a lavorare in mezzo alla strada, dirigendosi in ufficio (la filiale Bnl dell’aeroporto “Allegri”) e sgranando gli occhi quando arrivano i poliziotti per arrestarlo. Eppure sul cofano aveva “caricato” due delle tre vittime. È evidente che, nella testa di Renato Astori, è successo un cortocircuito, benché Tac, esami neurologici e psichiatrici, svolti giovedì, abbiano dato esito negativo come i test tossicologico e alcolemico. Tuttavia nelle ultime ore sono stati previsti ulteriori accertamenti a livello cerebrale fissati lunedì: oltre al profilo psichiatrico, si stanno valutando segni di una qualche patologia di tipo degenerativo in grado di influenzare la condotta di Astori. Da qui la linea della prudenza imboccata dal pm Falcone che, già ieri, ha chiesto al gip Mariella Fino di svolgere una perizia psichiatrica nell’ambito di un incidente probatorio, istituto di anticipazione dell’eventuale prova processuale. Una linea accolta con soddisfazione dal difensore, l’avvocato Carlo Bermone: «Il mio assistito è sempre convinto di essere riuscito a evitare sia il tamponamento che l’incidente mortale». Oggi la convalida dell’arresto in Psichiatria.

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