Via l'Utap, solo disagi per i pazienti
Orari dimezzati e chiusura di sabato nella nuova struttura sanitaria

LA SEDE DELL’EX UTAP Ora è stata creata una nuova struttura sanitaria
DUE CARRARE.
Dal primo gennaio l'Utap Euganea di fatto non esiste più e la struttura ambulatoriale è stata rimaneggiata ampiamente nei servizi. L'Usl 17 ha infatti deciso di sospendere l'attività sperimentale svolta egregiamente negli ultimi due anni dagli 11 medici coinvolti.
E si è passati così dall'Unità territoriale di assistenza primaria a Medicina in Rete. Questo significa che i cinque medici di Due Carrare continuano a lavorare nella sede di via Roma 93, restando collegati in rete con i colleghi di Battaglia e Galzignano, ma i cambiamenti sono molti più significativi. In primis la chiusura della sede al sabato, ma soprattutto la riduzione dell'orario di segreteria da 12 a 6 ore al giorno. Questo ha creato molti disagi alla popolazione, abituata a un servizio più completo ed efficiente, di cui era pienamente soddisfatta. Le lamentele non si sono fatte attendere, con medici e segretarie capro espiatorio. Basta restare anche solo 5 minuti nella sala d'attesa per capire che il malumore regna sovrano. Il telefono squilla di continuo e le segretarie non riescono più a far fronte a tutte le chiamate, solo pochi fortunati riescono a prendere la linea. E così si è dovuto stabilire di accettare le richieste delle ricette solo tramite mail, fax o direttamente al banco: al telefono solo gli appuntamenti e le urgenze. Ovviamente i pazienti non l'hanno presa bene. La maggior parte della gente ha accettato la nuova modalità, ma il problema grosso resta per chi lavora. La segreteria aperta fino alle 20 faceva comodo a chi finisce tardi, chiudendo alle 18.30 invece, chi deve andare a ritirare impegnative o certificati si trova in difficoltà. Inoltre si crea inevitabilmente caos in sala d'aspetto dopo la chiusura della segreteria perché i medici continuano a lavorare anche fino alle 20 e i pazienti sono costretti ad autogestirsi nel salire agli ambulatori. Tra i cittadini sorge spontaneo chiedersi: «Ma di chi è la colpa di tutto questo? Perché un servizio che funzionava così bene è stato sospeso?». La responsabilità è dell'Usl, ma a ricevere parecchie visite in questi giorni da parte di cittadini risentiti è stato il Comune, che però pare non poter fare nulla in merito. Tra la popolazione è pensiero diffuso che ci sia anche una responsabilità da parte del Comune, essendo di sua proprietà la struttura adibita agli ambulatori. Ma sono i medici ad avere in gestione la sede, pagando l'affitto. Nonostante le proteste comunque, dai discorsi dei pazienti in attesa negli ambulatori, si percepisce la grande comprensione verso il lavoro di medici e segretarie che stanno cercando di sopperire a queste difficoltà. E all'unisono si chiedono se da parte delle istituzioni ci sia la volontà di intervenire in qualche modo per limitare i disagi.
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