Video della prof a luci rosse: chiesto un milione

Scuolazoo.it pubblicò un link del filmato girato in classe dove l’insegnante si faceva toccare dagli studenti

PADOVA. Un milione di euro di risarcimento. È la richiesta formalizzata in tribunale dall'insegnante di una scuola superiore della provincia di Lecce ai webmaster padovani del sito internet Scuolazoo.com, rei di aver pubblicato un video, girato dai suoi alunni, nel quale si vede chiaramente che lei si faceva toccare il perizoma da alcuni di loro. Lei è Stefania Lombardo 44enne supplente di matematica in un liceo di Monteroni (Lecce): il video le era costato un patteggiamento di due anni, per atti sessuali con minori, aggravato dal ruolo di essere insegnante. Ora però è decisa a rivalersi denunciando a sua volta Paolo De Nadai e Francesco Fusetti di Scuolazoo.com (assistiti dall’avvocato Andrea Frank), con l'accusa di violazione della privacy nei confronti della professoressa per aver pubblicato il video dei palpeggiamenti sul loro sito. La prossima udienza sarà l’11 aprile del 2013. Il sito internet Scuolazoo.com è uno spazio in rete dedicato agli studenti delle scuole superiori e agli universitari gestito dai due giovani padovani. L’accusa che l’insegnante rivolge loro, davanti al giudice di Lecce è di aver violato alcune norme della legge sulla privacy n.675 del 1996, peraltro abrogata e sostituita dalla nuova disciplina introdotta con la legge 196 del 2003. «Ci opponiamo in modo deciso a questa richiesta» interviene l’avvocato Frank «E’ come se una persona compie una rapina in banca e al telegiornale mandano in onda una ripresa dove lo si vede mentre compie l’atto criminale. Ma quale diffamazione è? E’ solo la prova di un reato che è stato commesso, per il quale del resto l’insegnante è già stata condannata. I miei assistiti sono imputati di aver violato la privacy della docente che, durante la sua attività professionale di educatrice, commette il reato di atti sessuali con minori. Inoltre i miei clienti non hanno postato loro il video, ma hanno solo riportato il link di youtube dove il video era già visibile da molto tempo. Abbiamo anche posto la questione della competenza territoriale. Se il sito è registrato a Padova, perchè il processo si deve svolgere a Lecce? La vicenda è grottesca dal punto di vista legale». Dai siti è comunque sparito il video che era stato posto anche all’attenzione del dirigente scolastico regionale che aveva, almeno per un periodo, deciso per l’esclusione della donna dell’insegnamento.

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